BibliOgi: 1001 videogiochi da non perdere

Si terrà domani, mercoledì 15 febbraio, alle ore 18 presso il Culturale Candiani la presentazione di 1001 Videogiochi da non perdere di Tony Mott, volume che si annuncia essere la più completa rassegna videoludica attualmente esistente, impreziosito nella versione italiana dalle prefazioni di Andrea Dresseno (Archivio Videoludico di Bologna) e Peter Molyneux.

L'ingresso alla presentazione è libero quindi se siete da quelle parti vi consigliamo di fare un salto; noi nel frattempo abbiamo contattato il sempre gentile Andrea Dresseno per farci raccontare due notizie sul libro.

Tsam: 1001 Videogiochi da non perdere tenta l'ardua impresa di tracciare dei confini all'interno della storia dei videogiochi. Quali sono a tuo modo di vedere i capisaldi per non perdere la rotta?

Andrea Dresseno: In effetti si tratta proprio di un’impresa ardua, dal momento che confini oggettivi non ne esistono. Esistono piuttosto delle rotte del tutto personali, che nascono dall’esperienza di ogni giocatore. Per questo il volume non ambisce a essere un’opera esaustiva ma, partendo dalle origini e arrivando fino al 2010, intende fornire al lettore un punto di vista, una selezione che quasi sicuramente non troverà tutti d’accordo, ma rappresenta pur sempre un grande viaggio nella storia dei videogiochi.

Se dovessi elencare i miei capisaldi? Bubble Bobble, Raiden, Secret of Mana, Super Mario Kart, Broken Sword, Gabriel Knight 3, Resident Evil 4, Shadow of the Colossus... tutti titoli a cui sono particolarmente legato.

   

Tsam: Credi che un titolo di questo genere possa essere apprezzato anche dal giocatore medio italiano? Ritieni che ci sia una sufficiente cultura del retrogaming?

Andrea Dresseno: L’intenzione del volume è quella di rivolgersi a un pubblico vasto, a coloro che sono cresciuti a pane e videogiochi, ma anche a coloro che hanno assistito all’evolversi di questo medium da spettatori e curiosi, e che magari ricordano con nostalgia alcuni titoli delle origini, dall’intramontabile Pong a classici come Pac-Man e Super Mario Bros.

Ogni gioco è corredato da una scheda descrittiva, che ne racconta genesi e aneddoti, per cui si tratta di un’opera facilmente accessibile e piacevole per chiunque. 
 
1001 videogiochi da non perdere testimonia l’importanza della riscoperta del passato: in Italia stiamo assistendo sempre più alla nascita di portali dedicati non solo alla valorizzazione della produzione indie, ma anche al retrogaming. Progetti come l’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna, di cui mi occupo, o la neonata Arca dei Videogames del Centro Culturale Candiani di Mestre, riflettono sicuramente questo interesse per la storia del medium.

Centro Culturale Candiani
Archivio Videoludico di Bologna
Il sito dell'editore di 1001 videogiochi da non perdere
E ci nascondiamo anche nella biblioteca sull'Ogi Forum

 

Peppe "Prof. Jones" Scaletta scrive:14/02/2012 - 07:35

...ed un paio di settimane fa l'ho prenotato al Feltrinelli più vicino. Ora è mio! Davvero un'opera pregevole, nella quale perdersi per via delle illustrazioni, spesso a tutta pagina. Un tuffo nel passato, indispensabile per tutti gli Archeologi Videoludici!

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