Hatoful Boyfriend - Holiday Star

Anche le Visual Novels hanno i sequel. E oggi parleremo di quello di Hatoful Boyfriend, l'otome a base di piccioni e colombe che ho recensito qualche tempo fa. Se ricordate, l'avevo paragonato a una scatola dei giocattoli pasquale, piena di sorprese. Ebbene, Hatoful Boyfriend Holiday Star, uscito in inglese il 25 Dicembre del 2012, è il mucchietto di regali, tutti per voi, che aspettano di essere scartati sotto l'albero di Natale.
In parole povere, anche questo sequel è pieno di cose che non vi aspettereste mai.

Quando lo iniziai, mi aspettavo che Holiday Star contenesse un paio di brevi episodi simpatici e nulla più. Invece, come lunghezza e contenuto è alla pari dell'opera originale: è composto da quattro episodi principali, più altri sei episodi brevi. La storia e il tono variano moltissimo da un episodio all'altro, ma la leggerezza e la demenzialità sono il filo conduttore di tutta la visual novel.
In più, tutti gli episodi sono degli AU rispetto alla storia principale avvenuta in Hatoful Boyfriend. Per chi non fosse avvezzo ai termini delle fan-fiction, AU sta per Alternate Universe (Universo Alternativo): in sostanza, in Holiday Star si “fa finta” che tutti gli eventi della Hurtful Route di Hatoful Boyfriend non siano mai avvenuti. Questo è un mondo parallelo (e più felice... apparentemente), in cui tutti i piccioni hanno continuato la loro vita scolastica normalmente, e in cui noi interpreteremo la protagonista della parte “otome” di Hatoful Boyfriend.
Aver giocato il titolo originale non è obbligatorio, ma chi lo avrà fatto coglierà molte citazioni e capirà molti sottintesi fra i personaggi, che altrimenti resteranno oscuri.

Disclaimer: Holiday Star non è un otome! Non ha niente a che fare con il lovvo, e non è un date sim. Chi è allergico al genere, quindi, può non fuggire schifato.

Il primo episodio, L'Attacco dei Ladri Natalizi (The Christmas Thieves Attack!) è una classica storia in stile “salviamo il Natale”, solo coniugata in chiave demenziale. Per la città si aggirano dei misteriosi ladri di alberi di Natale, che si divertono privare i poveri piccioni della gioia delle feste. Noi, nei panni della nostra coraggiosa cacciatrice-raccoglitrice, dovremo fermarli con l'aiuto dei nostri amici. Benché regali delle perle comiche meravigliose, è un episodio abbastanza tranquillo e che non trascende più di tanto né nel commovente, né nella genialità.

Il secondo episodio, Fallen Chronicles – Absolute Zero, è molto più demenziale. Angheal, uno dei nostri amici pennuti, ha intenzione di pubblicare un manga (Fallen Chronicles, appunto), e sembra che un editore sia interessato al suo lavoro! Ma quando Angheal torna dall'incontro stanco e abbattuto, è chiaro che qualcosa non va. Le premesse non fanno immaginare il mix assurdo che salterà fuori, fra una parodia delle classiche maghette, cannoni giganti e il terrificante potere dello yaoi. Basterà la forza di volontà dei nostri a salvare la scuola da distruzione certa? Questo episodio è quello che mi ha convinta che non mi trovavo davanti a un sequel fatto “tanto per” dare il contentino ai fan, ma a un prodotto ben pensato e anche più divertente dell'originale.

Gli ultimi due episodi sono uno la continuazione dell'altro. Nel primo, Il Giorno in cui la Notte Dormì (The Day The Night Slept), la classe della nostra protagonista si incontra sul tetto della scuola per osservare un'eclissi lunare. I nostri si addormentano e fanno quel che sembra un sogno comune: si trovano su una stella lontana, abitata da un Re un po' fifone, che chiede loro continui aiuti per risolvere i problemi che lo affliggono. Sembra una classica avventura rpg-esca, con il party di eroi che risolve i problemi di una terra lontana... finché non si arriva alla seconda parte di questo episodio (The Day The Night Slept – After), in cui si scopre che il sogno non era proprio tale, e che i nostri sono in reale pericolo di vita.

Tramite un simbolismo non troppo oscuro e alcune trovate molto da “horror giapponese” (purtroppo farvi un esempio sarebbe spoiler... chi ha giocato Rule of Rose, per esempio, troverà un paio di somiglianze), la storia di The Day The Night Slept unisce la leggerezza e la comicità caratteristiche del titolo, a temi e toni più seri e profondi, come la solitudine, il suicidio e il timore del futuro. E' una route che non avrebbe sfigurato in questo articolo, se l'avessi conosciuta all'epoca.

I sei episodi brevi, invece, sono dei divertenti sketch, ognuno simpatico e curioso a modo suo, che farei rientrare nella categoria degli Extra più che in quella delle storie principali. Non ne resterete comunque delusi: si va da una gita per i luoghi adatti ai piccioni di Kyoto, a un appuntamento al tempio con un piccione di nostra scelta (unica parentesi romantica dell'intero titolo), all'attacco di gelosia di un piccione che non ha mai ricevuto niente per Legumentine (il San Valentino dei piccioni).

Sempre negli Extra, è presente uno spettacolo radiofonico in sei parti, gestito da Ryouta, uno dei piccioni della storia principale. Non l'ho trovato molto divertente rispetto agli episodi, ma considerato che gli episodi sono assolutamente deliziosi, questo significa che il programma radiofonico è “normale”. Per la cronaca, è “radiofonico” per modo di dire: i dialoghi appaiono tutti a schermo, tradotti, non c'è quindi necessità di conoscere il giapponese per capirlo.

Infine, è possibile visionare tutte le immagini sbloccate giocando i vari episodi, e alcune extra, nella sezione Gallery. Non è niente di eccezionale, ma è carino per chi volesse riguardarne alcune (o prendere foto per una recensione...).

Non c'è molto da dire sul writing che già non abbia detto nella recensione di Hatoful Boyfriend: è molto, molto buono. Ogni personaggio ha la sua voce caratteristica, li riconoscerete tutti ancor prima di veder comparire il loro sprite a schermo. Ma sopratutto, è eccezionale l'abilità con cui è gestita l'atmosfera delle varie storie. Come in Hatoful Boyfriend, anche in Holiday Star si passa dalla demenza più assoluta al tragico, al triste o al surreale e al simbolico (specialmente negli ultimi due episodi) in un battibaleno, e il cambiamento non è mai fuori luogo. Holiday Star sa bene che tutto è serio, e tutto è una farsa. Gioca continuamente con i cliché dei vari generi che tocca, e lo fa con assoluta non-chalance, spesso rompendo il quarto muro o prendendosi in giro da solo (“Qual è il problema delle forze armate giapponesi? Perché gli è permesso avere un'arma simile?” strilla Sakuya quando compare il super-cannone in grado di annientare l'intera scuola con un solo colpo...).

Dal punto di vista del gameplay, siamo nel territorio delle visual novel più classiche: ogni tanto dovremo scegliere fra due o più opzioni che ci verranno presentate. Spesso, quella sbagliata ci porterà alla morte, e quella giusta ci farà procedere nella storia. Le scelte sono quasi sempre demenziali, e sarà impossibile capire a priori qual è quella giusta, quindi è bene salvare prima di farne una. In un'occasione in particolare, ricordo che un indizio sulla soluzione giusta mi era stato dato nel gioco originale, Hatoful Boyfriend: chi non l'ha giocato, quindi, partirà svantaggiato.

Sfondi e sprite sono, al solito, deliziosi. In particolare gli sfondi di The Day The Night Slept sono disegnati a mano con un tratto un po' bambinesco, per sottolineare il fatto che quelli siano luoghi alieni e onirici e non posto solidi e reali come gli altri (la scuola, i negozi ecc) che i nostri personaggi frequenteranno. Il contrasto fra gli sfondi disegnati a mano e le foto ritoccate degli uccelli non crea un brutto effetto, ma il tutto si amalgama molto bene.

Le musiche variano molto, proprio come nel titolo originale: abbiamo quelle epiche, quelle dolci, quelle malinconiche e quelle paurose e nostalgiche. C'è un po' di tutto, per adeguarsi alle varie atmosfere che la visual novel vuole proporre.

Che cosa resta da dire? Ho trovato questo Holiday Star ancora più bello di Hatoful Boyfriend. La demenzialità già presente nella VN originale qui è portata alle stelle, con alcune trovate assolutamente assurde e dei dialoghi magnifici e sempre adatti al personaggio. I due episodi finali sono alla pari con la Hurtful Route di Hatoful Boyfriend, anche se a confronto sono meno tragici.
In una parola, una delle Vn più belle che abbia mai giocato.

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