Caravan

Molte sono le leggende che circondano la terra araba. Una di queste narra della città di Iram delle Colonne, del cui sovrano voi siete l'erede. E siccome avete raggiunto la maggiore età, è ora che prendiate bagagli e cammello e cominciate a imparare una professione: quella del mercante, ovviamente, come da tradizione per la vostra famiglia.

Partite dunque con vostro zio Yussuf ma, durante il viaggio, si scatena una terribile tempesta di sabbia, che vi isola dalla vostra carovana. E come se non fosse abbastanza, pare che Iram delle Colonne sia scomparsa.

Queste le premesse di Caravan, manageriale con elementi RPG, sviluppato da it Matters Games e pubblicato da Daedalic Entertainment. Noi interpretiamo l'erede di Iram delle Colonne e il nostro scopo è formare una carovana, guidarla saggiamente e farle guadagnare un patrimonio e, se possibile, capire cosa sia successo alla nostra città e ai nostri familiari.

Il cuore del gioco, in realtà, è la parte manageriale, ossia il commercio effettuato con la nostra carovana. Viaggeremo in lungo e in largo, da villaggio a città a oasi, e in ogni luogo potremo comprare delle merci, per poi rivenderle in altri posti. Com'è naturale, bisogna cercare di comprare dove i prezzi son bassi e vendere dove i prezzi sono alti.

Purtroppo... questo è il grosso del gioco. Ci sono delle varianti a questo scenario, che vedremo fra pochissimo, ma il 90% del tempo è speso a viaggiare da una città all'altra, fra schermate di inventario fra cui spostare gli oggetti acquistati o venduti. La cosa è bellina nelle prime 2-3 ore di gioco, quando è tutto una novità e si stanno scoprendo le meccaniche, ma superato questo lasso di tempo subentra la ripetitività e c'è poco che invogli a continuare.

Come dicevo, ci sono delle meccaniche un po' diverse. È possibile acquistare (o “trovare”) altri membri per la nostra carovana: degli altri mercanti, per esempio, o dei mercenari o ancora degli scout, ognuno con delle abilità diverse, che ci saranno di aiuto durante il viaggio. È possibile acquistare muli, cavalli e cammelli per il trasporto di merce supplementare. Saremo attaccati da banditi lungo la strada. Dovremo badare ad avere abbastanza acqua per il tragitto: questa è l'unica cosa da tenere davvero in conto, perché senz'acqua moriremo. Dovremo acquistarne sempre a sufficienza per il viaggio e più la nostra carovana sarà grande, più acqua sarà necessaria, anche se alcune abilità dei nostri personaggi potranno ridurne il consumo.

Le abilità dei nostri personaggi fanno parte della componente RPG del titolo. Ogni personaggio può appartenere a una diversa “classe”, ognuna specializzata in un determinato compito (anche se tutti possono tentare di far tutto, volendo). Il Mercante è più bravo a mercanteggiare (ma dai...), il Ladro saprà ingannare e rubare, il Mercenario protegge la carovana, e così via. Ogni personaggio ha 6 Attributi, che aumentano in modo autonomo con il passaggio di livello a seconda della classe a cui appartiene il personaggio (e, no, non possiamo scegliere la nostra classe, noi siamo Maestro Carovaniere). Questi Attributi verranno usati per fare qualsiasi azione in gioco: ottenere prezzi migliori, convincere l'occasionale bandito a lasciarci stare, combattere. Potremo di volta in volta scegliere quale personaggio usare per fare determinati check, perché, sì, il Mercenario combatte meglio del Ladro, ma magari un Ladro di livello 8 combatte meglio di un Mercenario di livello 2.

Le abilità, invece, possono essere attivate e disattivate a piacere e danno bonus o riducono malus in diverse circostanze. Per esempio, ci sono abilità per diminuire il consumo di acqua, altre per dare bonus ai nostri guerrieri, altre per allargare il cerchio di "visione" sulla mappa, che ci fa scoprire oggetti perduti ed eventi...

Si passa di livello... spendendo soldi. I personaggi accumulano punti esperienza principalmente risolvendo le quest, sia quelle principali che quelle 4 sotto-quest che ci affidano NPC secondari, e vincendo i combattimenti. Giunti in una città abbastanza grande, potremo pagare per essere “allenati” e passare effettivamente di livello. I soldi sono quindi molto importanti, perché questo allenamento costa sempre di più. Spesso mi sono trovata a dover scegliere chi far passare di livello, perché non avevo soldi bastevoli per tutti i personaggi.

Il combattimento è una specie di Sasso-Carta-Forbice con un tocco di casualità. Tre dei nostri Attributi sono legati al combattimento: si tratta di Offensive, Defensive e Guile. Offensive batte Guile, che batte Defensive che batte Offensive. Nella schermata di combattimento verranno lanciati 6 dadi, che rappresentano dei punteggi bonus casuali. Noi e il nostro nemico, a turno, potremo associare un dado a uno dei nostri 3 Attributi, "boostandolo". Vince, naturalmente, chi nel complesso ha punteggi più alti.

È un sistema carino, che però rischia di essere un po' frustrante perché possono capitare “tiri” schifosi, anche caricando più volte la partita.

Lo stesso sistema è utilizzato per il mercanteggiare, per tirare sul prezzo: qui, verranno usati gli Attributi legati alla vendita, ossia: Aggression, Rationality, Emotionality. La meccanica è esattamente la stessa usata per il combattimento: Sasso-Carta-Forbice, i 6 dadi e poi i turni per assegnare i boost agli Attributi. Mi è sembrato che vincere queste “battaglie” fosse più difficile rispetto a vincere i combattimenti, ma forse questo è stato colpa mia, perché ho sempre fatto passare di livello i guerrieri prima dei mercanti.

Un ultimo scenario all'interno del gioco è dato dall'esplorazione e dagli eventi: viaggiando fra una città e l'altra, verremo spesso bloccati: degli eremiti che ci chiedono qualcosa, delle rovine che potremo esplorare, un animale abbandonato che potremo portare con noi, ecc. Questi eventi sono pochi e non passa tanto tempo prima che diventino anch'essi ripetitivi.

Non ho detto nulla della storia, ma c'è un motivo: la storia è bene o male una “scusa” per portarci da una città all'altra. Non è molto approfondita, direi appena abbozzata e non è costituita da personaggi memorabili o eventi particolarmente originali. Difficilmente un giocatore porterà a termine il gioco per sapere come finisce... il problema è che neanche il gameplay riesce a divertire fino alla fine.

Dal punto di vista tecnico, Caravan cerca di restare sul semplice, e fa bene. Le animazioni sono poche ma sufficienti ad animare i personaggi e alcune aree. Le città, però, risultano veramente troppo statiche, anche perché i punti di interesse sono pochissimi (in alcune città avremo un solo punto di interesse!). La musica è molto bella, un po' generica ma arabeggiante al punto giusto, diciamo.

Caravan è un giochino che doveva essere un po' più corto e un po' meno ripetitivo per essere molto più bello. L'idea non è male, per quanto semplice, e mi sono divertita nelle prime ore di gioco. Ma, ben prima della fine del gioco, è subentrata la noia e finirlo è diventato più un dovere che un piacere. Lo raccomando con riserva, magari in sconto.

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