Quando il mondo è in pericolo, si chiama un eroe, l'unico che possa salvare la situazione e sconfiggere il nemico. È la “chiamata all'azione”, quella che avvisa l'eroe che, beh, c'è un pericolo mortale e, tipo, è lui che deve occuparsene. Ma nessuno pensa che anche il compito del messaggero, di colui che va ad avvertire l'eroe, non è per niente facile. Message Quest si occupa proprio di colmare questa lacuna.
Come dite, nessuno la considerava una lacuna?
Questo venerdì, INDIEtro TUTTA vi porta Message Quest è la storia di Feste, unico membro rimasto dell'Order of the Heralds (Ordine dei Messaggeri, diciamo). Ed è estremamente pigro. Il suo passatempo preferito è dormire nello stanzino invece di andare a lezione. Purtroppo, il mondo è in pericolo e il suo capo, Noah, non ha altri messaggeri su cui fare affidamento. Il nostro compito sarà quello di guidar- pardon, di trascinare Feste nella sua missione e fargli superare, volente o nolente, gli ostacoli. Sì, nel senso che dovremo proprio prenderlo e trascinarlo per lo schermo.
Message Quest è un gioco per bambini. Non lo dico in senso dispregiativo: è un gioco semplice semplice, dalla trama semplice semplice e dai puzzle veramente molto semplici, proprio in stile libricino per bambini. Dovremo comporre immagini come un puzzle, attaccare fra loro pezzi frastagliati, spostare lo scenario fino a trovare oggetti nascosti e cose simili. Forse il mini-game più difficile è quello che ci chiede di modulare un'onda sonora tramite due manopole, in modo che tocchi dei punti fissi sullo schermo. Niente di tragico, si può anche andare a caso.
La storia è davvero terra terra e lineare. Nessuno dei personaggi è molto sviluppato, neanche Feste stesso, ma i dialoghi sono abbastanza simpatici da non annoiare il lettore (certo, sempre relativamente a una storia per bambini). In verità, credo che il tutto avrebbe giovato di un po' di spessore in più e una maggior complessità: i bambini non sono cretini solo perché sono piccoli, non si perdono per un po' di psicologia del personaggio.
Quello che risalta di più, comunque, è lo stile grafico, che ben si sposa al tono leggero e spensierato – anche nei momenti più cupi – della storia. Lo so che tutti state pensando a Little Briar Rose. Lo stile è simile, riprende quello delle vetrate, ed è davvero molto bello da vedere. Le animazioni sono fluide e carinissime. Quel che spiace è che non si siano molti hotspot da cliccare e animare, così che gli sfondi restano un po' statici. Peccato, sarebbe stato bello vederli più mossi.
La OST non è indimenticabile, ma molto graziosa e gli occasionali effetti sonori fanno il loro mestiere. Bonus point per il non-doppiaggio, nel senso che i personaggi faranno dei versi particolari che danno l'idea del parlato senza esserlo davvero.
Sono sincera: se avessi capito che Message Quest era un gioco così semplice, non l'avrei preso. Lo stesso, non mi ha fatto rimpiangere le poche orette che ci ho speso dietro ed è stata una parentesi graziosa fra due giochi più seri. Costa 3 euro e spesso è in saldo: se avete un bambino davvero piccolo, a casa, che non sa che fare, Message Quest potrebbe anche piacergli.
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