Giunta al quarto episodio, la saga di Ultima prende una svolta decisiva, con un evidente (per l'epoca...ricordiamoci che siamo nel 1985, che è ad oggi è un lasso di tempo GRANDISSIMO in riferimento all'evoluzione attuale dell'hardware) rinnovamento in termini di grafica, finalmente a colori ed una migliore caratterizzazione del nostro personaggio.
Per la prima volta infatti possiamo intrattenerci in delle vere e proprie conversazioni con i personaggi che intratterremo, cosa del tutto assente nei precedenti capitoli della saga.
Tuttavia, ciò che rende Ultima 4 abbastanza differente dai suoi predecessori è l'approccio che potremo avere nei confronti della storia principale e come possa essere portata a termine.
Come sappiamo infatti nella stragrande maggioranza dei RPG potremmo affrontare differenti "subquests", ad esempio aiutando uno dei Personaggi Non Giocanti in qualche faccenda privata cosi da ottenere qualche pezzo extra d'equipaggiamento, o del denaro, o un altro premio, ecc... aumentando cosi la nostra "esperienza" passo dopo passo, oppure ancora potremo farci strada con la violenza, con l'uso della forza bruta o della magia. Ecco, in Ultima IV tutto ciò non è possibile!
Infatti, il gioco stesso "registra" ogni nostra azione in modo tale che venga sempre effettuata la scelta migliore per diventare l'Avatar, cioè un uomo di sani principi morali e di "elevate virtù".
In tal senso, l'evoluzione della storia attraverso la risoluzione delle quests principali, e anche secondarie, il più delle volte non ci farà intascare un premio "materiale", come denaro, armi extra, ecc... ma sarà un passo necessario al "elevarci moralmente" verso la condizione di Avatar, e quando ciò accadrà sapremo "di aver fatto la cosa giusta".
E' tuttavia indispensabile precisare che ciò non significa che non saremo mai coinvolti in scontri con mostri di svariata natura, nell'esplorazione di intricati dungeons ecc... tutte caratteristiche tipiche della stragrande maggioranza degli RPG. L'importante, ripetiamo, è "fare sempre la cosa giusta per elevarci alla condizione di Avatar".
Per quanto concerne gli aspetti tecnici del gioco è inutile metterci qui a disquisire ad esempio sulla grafica, che è quella che è, giusto un tantino più gradevole rispetto ai precedenti capitoli della saga grazie all'uso del colore, oppure del sonoro, anch'esso discreto per l'epoca di cui stiamo parlando. Ciò che viceversa lascia ancora disorientati (almeno questa è stata la mia impressione) è il sistema di controllo del personaggio. Questa purtroppo è una pecca piuttosto grave che viene ereditata direttamente dai predecessori, ove è del tutto assente una interfaccia grafica.
Il controllo attraverso la tastiera prende una tale quantità di tasti, praticamente tutti quelli della tastiera!
Tralasciando i tasti direzionali che servono muoverci, il tasto T serve per parlare coi personaggi, D="descend" per SCENDERE da una scalinata, K="Klimb" per SALIRE una scala, A="Attack" attacca un personaggio, I="Inventory" apre l'inventario, etc... etc...
Credetemi, ce ne sono cosi tanti che è impossibile ricordarseli, e tutto ciò sinceramente rende il gioco molto, molto, pesante da gestire. Io sono quasi impazzito per capire bene come fare a gestire tutte le azioni del nostro Eroe, e devo ammettere che dopo averlo capito il gioco mi aveva quasi iniziato a dar noia.
In conclusione, si può certamente affermare che Ultima IV rappresenta assolutamente una svolta nel campo dei RPG per le ragioni suddette, ma in un certo senso rimane ancora legato al passato, e seppure la trama principale si assesta su un livello più che discreto, la diffoltà mostruosa nello gestire il personaggio e il gameplay contorto al limite dell'inverosimile lo rendono a mio parere quasi ingiocabile esattamente come i suoi tre predecessori.
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