Giochiamo insieme a SteamWorld Dig 2

Rusty, il coraggioso robottino minatore che aveva salvato il pazzo mondo steampunk western di SteamWorld Dig, è sparito. La sua amica Dot impugna il fido piccone e si avventura nelle profondità del villaggio di El Machino, in cerca di Rusty e, perché no, anche di qualche metallo prezioso.

Image & Forms torna a esplorare le location del gioco che li ha imposti come sviluppatori indie di primo livello e dimostra ancora una volta che il successo di pubblico e di critica di cui ha goduto negli ultimi anni è sicuramente meritato. Sin dalle prime mosse (che potete vedere nel video qui sopra), SteamWorld Dig 2 si dimostra un titolo divertente e ottimamente confezionato.

Per tutti i minatori da PC, il gioco è disponibile da oggi su Steam

SteamWorld Heist

In un universo parallelo dove la Terra è ridotta a un ammasso sparso di frammenti rocciosi abitati da robot alimentati da motori a vapore, una coraggiosa piratessa spaziale lotta per difendere la propria libertà... arrembaggio dopo arrembaggio!

SteamWorld Heist è il terzo titolo della serie SteamWorld creata da Brjánn Sigurgeirsson e dalla sua Image and Form, dopo SW Tower Defense (NDSi, 2010) e SW Dig (2013). Come tradizione del team vuole, Heist non ripropone le meccaniche usate nei primi due giochi, ma si presenta come un dinamico tattico a turni in 2D che bada al sodo, senza perdersi in decine di statistiche e senza affidarsi a famigerati "tiri di dado" (quelli che fanno mancare un bersaglio che si trova a due passi dal proprio soldato).
Dopo una breve introduzione in cui si riassume la situazione del mondo di Steamworld (un mix di western/pirati/sci-fi in salsa steampunk), il giocatore viene subito messo nei panni dell'equipaggio pirata guidato dalla coraggiosa Piper Faraday, uno spirito libero che non si sottomette alle leggi imposte da un governo dispotico e lotta contro prepotenti razziatori che tormentano le tranquille comunità di minatori acquiferi.

Il gioco si apre proprio a bordo di un vascello dei razziatori durante un abbordaggio realizzato da Faraday e compagnia. Un breve tutorial contestuale descrive i comandi di base mentre si entra nel vivo dell'azione. Come tattico a turni, SW Heist percorre la strada tracciata in tempi recenti da XCOM: ogni personaggio ha due azioni per turno, di cui una sola può essere usata per eseguire attacchi o mosse speciali. A differenza del titolo Fireaxis, qui non ci sono percentuali che descrivono la possibilità di colpire un bersaglio, ma è il giocatore che deve far prendere fisicamente la mira ai suoi PG, variando l'angolo di puntamento dell'arma. I proiettili sono in grado di rimbalzare sulle pareti e il gioco invita senza mezze parole a sfruttare dei veri e propri colpi da biliardo per colpire i nemici che si trovano dietro uno dei numerosi ripari sparsi per il livello. Abilità speciali attive e passive (invincibilità temporanea, riparazione e così via) rendono più ampio lo spettro di azioni possibili durante un turno, ma di fatto il succo del gioco è tutto qui. Divertente, immediato, ma anche poco vario e un po' superficiale.

La mancanza di varietà è subito riscontrabile nelle missioni, si limitano (salvo poche eccezioni) a due varianti: ruba il carico e distruggi il boss/l'oggetto X. È vero che molti dei livelli sono generati in maniera procedurale, ma nel corso delle 15-20 ore necessarie a completare l'avventura ci si ritrova costantemente in ambienti simili tra loro a fare sempre le solite due cose. Anche il titolo stesso trae un po' in inganno, in quanto Heist indica il "colpo", la rapina pianificata, mentre il gioco propone solamente arrembaggi ad armi spianate, dove non c'è alcun tipo di preparazione tattico/strategica a priori o un possibile approccio che non sia "cerca riparo > spara > passa turno". Va comunque detto che la brevità e la dinamicità dei vari livelli limita questo difetto, così che, di fatto, "una missione tira l'altra".

La parte RPG/gestionale è anch'essa molto stringata, limitandosi alla scelta dell'equipaggiamento e dei personaggi (appartenenti a "classi" diverse) da portare con sé in missione. E quando i PG accumulano abbastanza punti esperienza per passare di livello, una nuova abilità viene sbloccata in maniera automatica, secondo una progressione lineare che non prevede possibilità alternative. Non lo si può chiamare un difetto di per sé, ma qualche giocatore più attento alla formazione dei propri personaggi potrebbe non trovarsi a suo agio di fronte a questa limitazione. Altre scelte di design contribuiscono a confermare la mancanza di profondità di SW Heist, come la presenza di copricapi che è possibile far indossare ai propri PG: nel gioco ce ne sono davvero di tutti tipi, alcuni comuni, altri rari, ma nessuno di essi fornisce alcun tipo di bonus/malus, riducendosi a essere un mero elemento estetico... e un'occasione sprecata.

L'elemento di cui invece non ci si può proprio lamentare è la grafica: un 2D pulito (e lo sarà soprattutto in HD) e molto dettagliato, dotato di uno stile molto riconoscibile. Alcuni tocchi di classe, come vedere i robot prendere la mira chiudendo un occhio, sono una testimonianza importante della cura riposta dagli Image and form nella creazione di questo gioco. Da segnalare anche la buona colonna sonora, arricchita da alcuni brani cantati dagli Steam Powered Giraffe.

Al di là di alcune considerazioni negative, SteamWorld Heist rimane un gioco piacevole che gli sviluppatori hanno volutamente mantenuto poco complesso (forse anche per via della piattaforma di riferimento, l'eshop del Nintendo 3DS). Un titolo, in conclusione, in grado di coinvolgere sia gli amanti del genere che desiderano un titolo più leggero (ma a difficoltà elevate la sfida non è da sottovalutare), sia i novellini che cercano un'esperienza non troppo impegnativa ma ben realizzata.

PS. due righe vanno spese per portare all'attenzione una peculiarità di SW Heist: gran parte dei personaggi sono dei robot femmina. Anzi, praticamente tutti i personaggi principali, a partire dalla protagonista, appartengono a quello che un tempo si definiva "gentil sesso". Non è chiaro se alla Image and Form avessero immaginato così il loro gioco sin dall'inizio o se si siano fatti influenzare dalle recenti polemiche sul ruolo della donna nei videogiochi. Sia come sia, non ricordo titoli con una scelta di genere così netta. Forse è il segno che i tempi stanno cambiando?