GRAFICA 8/10
Il comparto grafico è realizzato in stile "ibrido", vale a dire che è costituito da fondali bidimensionali (statici) su cui si muovono modelli tridimensionali. Ad ogni modo i modelli dei personaggi sono tutti realizzati in modo eccellente, con un gran numero di texture ad altissima definizione, e ciò garantisce, insieme agli spendidi fondali prerenderizzati, un impatto grafico sicuramente ottimo. In sostanza siamo molto vicini allo stile dei vari Resident Evil, ma la cosa che contraddistingue Alone in the Dark:The new nightmare da essi è il fatto che il fondale stesso "reagirà" in modo diverso all'esposizione di differenti fonti di luce come ad esempio della torcia (alla Silent Hill) del protagonista.
SONORO 9/10
Anche la realizzazione degli effetti sonori è eccellente, a partire dai vari effetti (spari, passi del protagonista,dei mostri, ottimo doppiaggio) per finire alla inquietante colonna sonora che ci accompagnerà praticamente per tutto il gioco, incutendo un senso crescente di disagio all'avvicinarsi di determinati momenti topici del gioco...
TRAMA 9/10
E' questo a mio avviso il vero punto di forza del gioco, una storia senza ombra di dubbio fra le migliori in assoluto che mi sia mai capitato di vedere in un videogioco, che ci regalerà momenti di vera tensione da un lato e colpi di scena da film noir dall'altro lato...ma andiamo per ordine. Tutto ha inizio in una tetra e grigia notte. Il detective privato Edward Carnby riceve l'incarico di proteggere la studiosa Aline Cedrac nel suo incarico, che consiste nel ritrovare e decifrare delle antiche Steli crittografate con i caratteri degli indiani Abkanis, su Shadow Island. Aline deve verificare le teorie del professor Obed Morton, che si stava occupando del caso prima di lei,ma qui iniziano i colpi di scena. Esiste la possibilità che il professore possa essere suo padre, che non ha mai conosciuto, poichè Aline è in possesso di una foto che lo ritrae insiema alla sua defunta madre...
GIOCABILITA' 8/10
Tutti noi ricordiamo il primo episodio della saga, un piccolo capolavoro e ancor oggi un classico che diede vita ad un genere. Cosa rimane in questo gioco di quella piccola, meravigliosa perla? Molto, da un lato, e poco da un altro lato. Poco perchè qui si da anche molto risalto ai combattimenti, come avviene in Resident Evil. Le armi a nostra disposizione sono dei tipo più disparato l'azione appunto rappresenta una fetta molto importante della nostra avventura. Molto, perchè in ogni caso come nel grande Capostipite della serie, ci troveremo ad affrontare complessi ed intricati enigmi nella casa maledetta della famiglia Morton. In nostro aiuto avremo solo una piccola torcia elettrica in stile Silent Hill, che crea un grande effetto scenografico, il nostro arsenale, e una radiolina per comunicare con il nostro compagno. All'inizio del gioco infatti potremo decidere se vestire i panni di Carnby o di Aline, in due avventure nettamente distinte tra loro, ma che verranno progressivamente congiungendosi, tant'è che i due personaggi molto spesso si incontreranno durante il gioco. L'avventura di Carnby è più leggermente più improntata all'azione mentre quella di Aline (che consigli di giocare per prima) è assolutamente più cervellotica, con enigmi degni di questo nome. Ecco che allora il gioco si "sdoppia", permettendoci di vivere in sequenza due avventure distinte! Il sistema di salvataggio è analogo a quello di resident evil. (ricordate gli ODIOSI inchiostri?!!) per salvare dovremmo avere a disposizione dei "medaglioni" che ci consentono appunto di ripartire da dove avevamo lasciato. Tuttavia se ne trovano in grande abbondanza nella casa, quindi non dovrebbe costituire un problema. Il sistema di controllo utilizza escusivamente la tastiera, e si dimostra sufficientemente adeguato a tutte le situazioni che ci si presenteranno nel gioco.
LONGEVITA' 8/10
Proprio per il fatto che il gioco in realtà si "sdoppia" ciò consente di avere a nostra disposizione numerosissime ore per portare a termine entrambe le avventure! E non crediate che dopo aver completato il gioco con un personaggio, con l'altro personaggio si ripetano i medesimi passaggi! Niente di più sbagliato! Se è vero che le ambientazioni inevitabilmente verranno a coincidere prima o poi, le avventure dei nostri due eroi saranno completamente differenti ma si completeranno a vicenda e infatti solo dopo aver giocato entrambe riusciremo a venire a capo di determinati retroscena della trama.
GIUDIZIO
Il primo Alone in the Dark fu un capolavoro. Oggi, questo gioco si propone di riportarlo alla luce per fargli giustamente ereditare il titolo di Capostipite di un genere (ingiustamente attribuito da molti a Resident Evil). Devo dire che alla fine solo rimasto a lungo attaccato al monitor, deciso più che mai a vedere come progrediva la storia, ma in parte il gioco mi ha deluso, perchè da un lato vuole riproporre i fasti del glorioso primo episodio, ma dall'altro si ritrova a scopiazzare determinati elementi proprio da giochi come Resident Evil o Silent Hill (uso dei medaglioni, la torcia, vastissimo arsenale a disposizione). In conclusione si tratta comunque di un ottimo titolo, sicuramente da provare.
Sicuramente AITD è uno dei giochi che ha fatto la storia dei videogames, grandissimo in tutti i sensi!
Si può senz'altro definire come il "precursore ideale" di tanti altri giochi che hanno avuto successo negli anni seguenti, dai vari Resident Evil ai Silent Hill di turno, caratterizzati da atmosfere in bilico tra la realtà e l'incubo.
AITD porta con sé numerose novità sia per quanto riguarda il gameplay sia per quanto riguarda il comparto grafico.
Iniziamo proprio da quest'ultimo: la visuale è in terza persona, tuttavia la telecamera non è fissa sul nostro personaggio ma spazia da più angolazioni e sinceramente a volte ci troveremo di fronte a delle inquadrature degne del più terrificante film Thriller/horror!
Inoltre viene utilizzato un motore interamente in 3D, compresi i fondali e soprattutto i personaggi, costituiti per la prima volta da poligoni!
Ricordiamo che all'epoca una cosa del genere era pura fantascienza, visto che comunque in tutti i giochi precedenti, seppure all'apparenza sembravano ricalcare dei motori 3D, in realtà si trattava di un "falso" 3D, i personaggi ad esempio erano costituiti da figure bidimensionali "maestralmente celate in 3D".
Tanto per capirci, nello stesso Doom, se proviamo ad alzare e abbassare lo sguardo, ci accorgiamo che i personaggi e determinate ambientazioni non hanno spessore, cioè manca la terza dimensione!
Una menzione va sicuramente fatta anche per la colonna sonora, mai "invadente", ma che comunque ci accompagnerà per tutta la nostra avventura facendoci sussultare dalla sedia in determinate occasioni di particolare tensione, magari in corrispondenza di un cambio di inquadratura particolarmente inquietante, proprio come in un film horror di tutto rispetto!
Veniamo al gameplay, che è sicuramente uno degli aspetti più innovativi di tutto il gioco, che poi è stato copiato pari pari da tutti, e dico TUTTI i survival horror che sono venuti in seguito.
Con i tasti direzionali potremo muovere liberamente il nostro personaggio, mentre accedendo alla schermata principale dell'inventario col tasto "Enter" potremo selezionare un'azione da compiere, come ad esempio esplorare la zona circostante in cerca di indizi utili al proseguimento della storia, leggere libri che troveremo in giro per Villa Derceto, combattere, utilizzare uno o più oggetti dell'inventario fra loro o in determinate locazioni ecc.
Una pecca del gioco a tal proposito a mio avviso è costituita dal sistema di combattimento. Molto spesso infatti, per la totale assenza di un mirino o di un sistema di auto-puntamento, non riusciremo a individuare la corretta posizione da assumere per sparare (e centrare!) un avversario e il più delle volte ci ritroveremo ad imprecare perchè avremo sprecato delle preziose munizioni (che non si trovano in gran quantità).
Per il resto, niente da imputare al sistema di controllo, semplice ed efficace in ogni occasione.
Infine, la trama: un vero e proprio turbinio di misteri che verranno a poco a poco svelati attraverso la consultazione dei libri e dei diari che troveremo durante la nostra avventura.
Vi basti sapere per quanto riguarda la trama che un investigatore privato, Edward Carnby, viene contattato da una benestante signora per una faccenda che all'apparenza sembra una banalissima indagine riguardante una eredità da percepire. Ma Carnby non sa assolutamente cosa l'aspetta una volta arrivato nella Villa Derceto...!
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