A breve distanza dalla pubblicazione di un'antologia degli Zork testuali, Good Old Games propone il primo dei tre Zork moderni, Return to Zork. Il gioco è un tentativo di riproporre con un'interfaccia grafica piuttosto compatta la libertà garantita dalle avventure testuali. Il risultato non convince forse del tutto, ma il menu radiale usato per visualizzare le varie azioni disponibili (che variano a seconda dell'oggetto da usare) anticipa di diversi anni interfacce simili viste in alcuni GdR degli ultimi tempi.
Il prezzo è quello base di 5,99 dollari, ma qualcuno potrà (giustamente) storcere il naso per la mancata pubblicazione (magari in bundle con RtZ) di Zork Inquisitor e Zork Nemesis, gli altri due titoli di questa "trilogia". Attenzione che il parlato in inglese è di qualità non eccelsa e mancano i sottotitoli.
Want some rye? ' Course ya do!
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Gran bella notizia!
Questo per me è stato il primo Zork che ho giocato (non senza difficoltà a causa del parlato e della miriade di termini insoliti utilizzati) e ne ho un bellissimo ricordo.
Per l'epoca la grafica era notevole così come l'uso di attori digitalizzati.
Ragfox fra gli spunti interessanti del gioco cita il menù radiante. Io aggiungo anche il sistema di conversazione. Il giocatore, invece di selezionare una frase di risposta, sceglie "l'umore" della risposta.
Non male, come soluzione per rendere i dialoghi più appassionanti e meno scontati.
Quella dell'umore durante i dialoghi è un'altra caratteristica che oggi ritroviamo nei GdR moderni.