GOG ospita Return to Zork

A breve distanza dalla pubblicazione di un'antologia degli Zork testuali, Good Old Games propone il primo dei tre Zork moderni, Return to Zork. Il gioco è un tentativo di riproporre con un'interfaccia grafica piuttosto compatta la libertà garantita dalle avventure testuali. Il risultato non convince forse del tutto, ma il menu radiale usato per visualizzare le varie azioni disponibili (che variano a seconda dell'oggetto da usare) anticipa di diversi anni interfacce simili viste in alcuni GdR degli ultimi tempi.
Il prezzo è quello base di 5,99 dollari, ma qualcuno potrà (giustamente) storcere il naso per la mancata pubblicazione (magari in bundle con RtZ) di Zork Inquisitor e Zork Nemesis, gli altri due titoli di questa "trilogia". Attenzione che il parlato in inglese è di qualità non eccelsa e mancano i sottotitoli.


Want some rye? ' Course ya do!

Return to Zork su GOG

Shrapnel

Il Dolore... AH!... La Morte... AH!... La Trama? AHAHAHAHAH!

Ci sono poche cose certe a questo mondo. Una di queste è che ad Adam Cadre, quando crea un'Avventura, piace soprattutto sperimentare. E come si potrebbe definire Shrapnel, una AT che per essere completata ha bisogno di meno di cinque verbi, se non con il termine "sperimentale"?

Come suo solito, l'autore non si tira indietro quando si tratta di spiazzare chi gioca con le sue creazioni; il giocatore, infatti, viene prima accolto da uno strano messaggio e poi viene messo in uno dei luoghi più classici dell'IF: a ovest di una casa bianca la cui porta è sprangata. Ma basta girare l'angolo per accorgersi che il regno sotterraneo di Zork fa parte di un'altra avventura e di un altro mondo. Qui non si tratta di andare in cerca di tesori sepolti, bensì di viaggiare nei frammenti (shrapnel significa proprio frammento) della propria memoria, alla ricerca di una verità tutt'altro che piacevole. E attenzione: nonostante il viaggio sia breve, si muore molto e in maniera molto violenta. Ma non tutto il male vien per nuocere...

Dal punto di vista dell'interattività, salta subito all'occhio come il giocatore sia semplicemente lo spettatore/attore di un dramma al quale partecipa senza alcuna possibilità di intervenire (o quasi) e Cadre non fa nulla per alleviare la sensazione di impotenza, accresciuta invece da un uso di effetti speciali mai visto prima in un gioco di questo genere. È proprio questa scelta molto insolita che dà a questa avventura la dimensione dell'esercizio di stile, mentre l'insistenza di alcuni tecnicismi rischia di renderla una prova fine a sé stessa, con il giocatore messo in secondo piano rispetto alla volontà dell'autore di misurare la propria capacità e la propria inventiva da un punto di vista quasi prettamente tecnico. La storia è molto cruda (sebbene sia piuttosto banale, incluso il colpo di scena finale) e lo sviluppo schizoide della trama contribuisce a rendere questa avventura più una sorta di curiosità che un gioco vero e proprio. I testi sono ben scritti e spesso molto lunghi e a loro modo interessanti (fermo restando che gli argomenti trattati tendono a urtare la sensibilità del lettore).

Shrapnel, a conti fatti, è un titolo non adatto ai novizi del genere (nonostante la facilità) e probabilmente apprezzabile solo da pochi appassionati e dagli addetti ai lavori, incuriositi dall'uso particolare di Inform.

Shrapnel è giocabile anche online grazie al web-interpreter Parchment.