Ricordo ancora, sul mio VIC20, i primi labirinti tridimensionali: erano di una lentezza disarmante e con una grafica che era un susseguirsi di linee che, formando dei rombi, creavano l’illusione delle pareti. Nel tempo e con l’aiuto di macchine più potenti, qualcuno ci infilò dei mostri, delle case, dei personaggi a spezzarne la monotonia e trasformò quei videogiochi in qualcosa di più complesso.
Ricordo Bard’s Tale, ricordo la serie Ultima, da Akalabeth a Ultima V, che sfruttava il 3D per i dungeons ma ricordo ancora quello che diede una vera svolta al genere, creando diversi cloni più o meno validi ma che non raggiunsero mai, almeno al mio gusto, il fascino dell’originale. Era il 1987 e su Atari ST faceva la sua comparsa un gioco dei Faster Than Light (FTL): Dungeon Master.
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Fantastica rece Hikizune! Hai colto il vero spirito del gioco!