Una giovane nuvoletta si aggira per il mondo, con un grande sogno: inzuppare tutti gli esseri umani e magari spaventarli un po' con tuoni e lampi.
In Rain on your Parade, il signor OjO aiuta questo adorabile ammasso gassoso nella demo che precede l'uscita del gioco completo.
Lo stato di Galizia deve affrontare più di un problema. Da un lato, ci sono gli screzi, sempre più profondi a causa del diffondersi delle modifiche genetiche, fra Modificati e Puristi; da un'altra parte c'è il conflitto nella vicina Learis, che sta portando un'ondata di immigrati verso Galizia stessa; infine, c'è il festival nazionale,che dovrebbe essere un momento, per tutto il popolo, di unirsi e pensare assieme al passato e al futuro della nazione.
Qual è il ruolo che i giornali svolgono in questo tipo di conflitto? Quanta capacità hanno di spostare l'opinione pubblica, e quanto sono condizionate le loro buone intenzioni dalle necessità personali e familiari?
Headliner cerca di dare una risposta a queste domande. Vediamo se e come ci riesce.
Headliner, il gioco che INDIEtro Tutta vi porta oggi, è un breve “simulatore di giornalismo” realizzato dalla Unbound Creations e disponibile su Steam. Ci mette nei panni dell'headliner di GalMedia, uno dei giornali di Galizia: il nostro compito, insomma, è quello di decidere quali notizie andranno pubblicate, e quali no, fra quelle che ci vengono sottoposte dai nostri giornalisti.
Naturalmente, le nostre scelte andranno a influenzare non solo la società di Galizia, ma anche le nostre vicende personali: se riusciremo a far avere successo al giornale, potremo ricevere una promozione e dei benefici maggiori, mentre se i numeri calano, caleranno anche i nostri benefici. Per far salire i numeri, però (e qui casca l'asino), quel che serve è un “forte angolo” a cui aggrapparsi: in sostanza, una posizione che il giornale terrà a priori, in modo che la gente possa facilmente identificarsi con esso. Siamo pro-puristi? Ebbene, lo siamo *a prescindere* dalla realtà dei fatti, in modo che, sempre e comunque, i Puristi e chi li sostiene possano identificarsi col giornale.
Headliner parte da questo presupposto, purtroppo molto attinente alla realtà, e ossia che la polarizzazione delle opinioni da parte dei giornali porti agli stessi molte più views e molti più soldi di quanto non faccia un discorso più ampio, in grado di vedere i pro e i contro della situazione. Per esempio, a inizio gioco potremo pubblicare un articolo che spiega come uno studio abbia dimostrato che i Puristi siano il 18% meno efficienti dei Modificati sul lavoro. Non ci sono prove che lo studio sia falso, quindi un giornalista in buona fede può decidere di volerlo pubblicare. Qualche giorno dopo, salta fuori un secondo articolo che mostra come i Puristi siano meno inclini ad alcune malattie specifiche dei modificati, e così compensino quel 18% di efficienza in meno, facendo risparmiare sui costi sanitari. Il giornalista di cui sopra, onesto e desideroso di informare la sua utenza, potrebbe volerlo pubblicare... ma siccome i lettori sono polarizzati e l'editore *vuole* questa polarizzazione, il risultato è un calo di views e quindi di prestigio per il nostro giornalista.
A tutti piace aggregarsi sotto una bandiera che gridi “abbasso il prossimo”, chiunque sia questo prossimo; a nessuno piace seguire qualcuno che dice: “beh, lui ha ragione... ma in verità anche il suo avversario.”.
Questo è l'aspetto su cui questo Headliner riesce lì dove altri giochi spesso neanche ci provano. E' ormai abbastanza comune (e molto positivo) vedere giochi che ci mostrano come la realtà non sia solo in bianco e nero; prendiamo Papers, Please, gioco a cui Headliner chiaramente si ispira: lì, noi eravamo messi di fronte a delle scelte difficili e ci veniva mostrato, molto da vicino, che è possibile compiere cose terribili non per malvagità, ma perché spinti dalle circostanze (es, non vedere nostro figlio malato o morente).
In Headliner c'è tutto questo (ci arriviamo fra poco), ma c'è anche un aspetto spesso trascurato della realtà giornalistica, ossia quello di avere a che fare con un pubblico che non *vuole* essere informato, non vuole arrivare alla verità delle cose, vuole solo leggere qualcuno che segua, a prescindere da tutto, la sua ideologia, la sua idea politica o sociale o etica, e nessun'altra. La figlia del nostro Headliner fa proprio parte di questo tipo di pubblico: è contenta quando seguiamo una linea precisa, perché così lei è meno confusa, sa cosa pensare, non deve mettersi lì a riflettere su due articoli apparentemente contraddittori, che rivelano una realtà più complessa del classico “o è bianco o è nero”. Il che fa riflettere anche sul potere educativo dei media, perché la figlia del nostro Headliner è abbastanza giovane (sta finendo il liceo) ed è già stata disabituata a ragionare. Il nostro partner, invece, desidera un giornale più “giusto”, che dia voce ai due lati della medaglia. Il nostro capo, da parte sua, se ne frega di quale corrente seguiamo, gli basta che alziamo le views.
Headliner fa un buon lavoro anche nella presentazione delle varie fazioni. Le varie posizioni hanno diversi pro e contro dalla loro, anche se in alcuni casi possiamo effettivamente trovare posizioni più giuste di altre (per esempio, perché impedire ai Puristi di sposarsi?), ma non mi è parso un problema. Dopotutto, anche nella realtà, a volte le cose sono o in un modo o in un altro.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da alcuni scenari che, in una mano più buonista, sarebbero stati inverosimili o superficiali. Per esempio, non è detto che l'idea di uno stato di polizia sia per forza una cosa negativa, se i disordini diventano eccessivi.
E' possibile cercare di essere super-partes e di fare il “giornalista onesto”, ma il nostro capo non ci rende il compito facile. A volte dovremo forzatamente scegliere fra due articoli opposti, oppure dovremo scegliere un minimo o un massimo di articoli da approvare, cosa che impedisce di poter selezionare davvero con cura o in maniera obiettiva.
Come dicevo, c'è anche da considerare la nostra famiglia. Non solo nostro marito e nostra figlia avranno delle opinioni, ma saranno anche direttamente colpiti dai cambiamenti di Galizia. Nostro marito potrebbe perdere il lavoro, o potremmo non essere in grado di pagare per la sua malattia (credo che Galizia sia modellata sugli USA, o comunque su un posto dove l'assistenza sanitaria è ugualmente barbarica); nostra figlia potrebbe avere problemi a entrare in un college o potrebbe essere in pericolo al festival.
Questa parte non è fatta male, per quel che riguarda il nostro partner. Per quel che riguarda nostra figlia, invece, sono rimasta insoddisfatta. Intanto, Headliner presenta una piccola parte relativa esclusivamente alla nostra famiglia: possiamo, in sostanza, essere comprensivi col nostro partner, oppure maleducati; possiamo essere severi con nostra figlia oppure no; possiamo ricordarci di prendere le crocchette del cane, oppure fregarcene. Credo che l'utilità di questa parte sia quella di dare un minimo di tridimensionalità alla famiglia, e ok, ma risulta un po' slegata dal resto.
Ma, mentre il nostro partner sarà molto influenzato dall'opinione pubblica e dai cambiamenti che avvengono grazie ai nostri articoli, per nostra figlia questo non vale: lei sarà un'egoista testa di caz-ehm, cacchio in ogni caso. Peggio, se nel giorno del festival ci sono disordini (bombe, sparatorie...) e lei non torna a casa quella sera, noi non avremo l'opzione di, chessò, chiamare la polizia, o setacciare le strade. No, le lasceremo un messaggio sul cellulare e andremo a dormire. No, sapete, hanno solo sparato a della gente nella piazza dove stava mia figlia, che volete che sia! Sarà a fare qualche bravata con un'amica! Inaccettabile e incomprensibile per un gioco che era stato così attento in tanti altri punti.
Volendo continuare a parlare delle cose che non vanno, c'è da dire che l'effetto delle news sulla gente è un tantino esagerato. Delle *nostre* news, nel senso che non è mai specificato cosa fanno gli altri giornali, quindi sembra che tutti i cambiamenti nelle strade sono opera nostra. Ebbene, i nostri articoli sono capaci di scatenare rivolte e instaurare uno stato di polizia, fra le altre cose. In... meno di due settimane. Alla faccia!
Mi rendo conto che, per ottenere un effetto più sfumato e credibile, il gioco avrebbe dovuto essere più lungo e meno pregnante, quindi in parte scuso questo difetto, ma a volte è difficile chiuderci un occhio, in game.
Passando all'aspetto grafico, siamo nella decenza. I disegni non fanno gridare al miracolo, forse (mi ricordano un gioco per cellulare), ma fanno la loro parte. I segmenti in cui dobbiamo tornare a casa e passiamo per le strade di Galizia avrebbero necessitato di modelli per i cittadini un po' più diversificati, almeno per noi e i nostri familiari.
Le musiche e gli effetti sonori sono adeguati. Si distingue la track del menu, particolarmente “minacciosa”.
Consiglio dunque questo Headliner? Direi che può piacere a chi ha apprezzato Papers, Please, perché il gioco è sullo stesso filone. Headliner riesce a fare bene molte cose, non ultimo a mostrare come un'informazione onesta e bilanciata sia difficile da portare avanti con successo, nonostante le migliori intenzioni. Risulta un po' esagerato sotto alcuni aspetti, ma per i 3 euro che chiede, glielo si può perdonare.
Questa settimana abbiamo giocato a Headliner, titolo anch'esso ispirato a Papers, Please e a The Republia Times, due opere di Pope.
In Headliner, dovremo approvare e quindi pubblicare delle news, gestendo l'impatto che queste hanno sulla nostra carriera, sulla società e sulla nostra famiglia.
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