Tipici caffè, gallerie d'arte, boulevard, monumenti storici e atmosfere romantiche a iosa. Insomma, Parigi.
Ma se all'idilliaco quadretto aggiungiamo assassini, avventure e antichi misteri, beh, la ragione non può essere che una sola: George Stobbart è tornato in città.
Fin dalle prime battute, Broken Sword 5 richiama volutamente il primo titolo della serie, nel tentativo di replicarne l'atmosfera. Nato da un kickstarter annunciato nell'agosto del 2012 e finanziato in 13 giorni, Broken Sword 5 rappresenta un altro dei brand “classici” che cercano di farsi strada nel mercato odierno grazie all'appoggio dei fan della serie e degli appassionati del genere invece che del pubblico mainstream. I fan hanno appoggiato il gioco con molto entusiasmo: fra kickstarter e paypal, il creatore del gioco, Charles Cecil, ha racimolato circa il doppio di quel che chiedeva.
E, come vedremo, ha voluto accontentare i suoi backers con un tentativo di ritorno alle origini molto lampante. Vediamo quanto ci è riuscito.
La trama è esattamente quella che ci si potrebbe aspettare da un Broken Sword, ossia un mix di complotti e leggende mistiche. Il nostro George, questa volta, sta assistendo all'inaugurazione della galleria d'arte assicurata dalla compagnia per cui lavora ed è in compagnia di Nico, decisa a fare un articolo sull'evento. Naturalmente, però, proprio quel giorno un ladro decide di rubare uno dei dipinti e di ammazzare il proprietario della galleria: a George tocca indagare sul misfatto, visto che il suo capo non ha intenzione di scucire un soldo. Altrettanto naturalmente, il dipinto rubato non è un dipinto qualsiasi, ma è La Maledicciò, un'opera d'arte gnostica che conterrebbe i segreti per... erhm... qualcosa che permetterebbe ai Kattivi di rendere il mondo un posto molto più brutto di quel che già non è.
Come probabilmente già saprete, Broken Sword 5 fu rilasciato in due parti; oggi, però, le due metà vengono vendute assieme, e si giocano senza alcuno stacco. Sembrerebbe quindi che non abbia senso fare un'analisi separata delle due metà, ma ci sono alcune differenze che le rendono piuttosto mal amalgamante.
La prima metà è senz'altro la più noiosa. Se anche l'incipit può essere interessante, e il feeling è abbastanza “brokenswordesco” da ammaliare di nostalgia chi ha amato i primi due titoli della saga, gran parte della prima metà del gioco è senza mordente e la si passa a parlare con gli stessi quattro personaggi nelle stesse quattro locations. Narrativamente sembra che la storia si trascini invece di prendere il via alla grande, dando così l'impressione di star giocando un lungo preludio.
Nella seconda metà, invece, c'è molta più varietà di locations, personaggi e situazioni; c'è anche qualche colpo di scena, benché non credo che possano davvero sorprendere il giocatore un minimo sgamato. Quello che delude un po' è il climax, che ho trovato sottotono rispetto alla posta in gioco e alla situazione che si era sviluppata: non c'è un vero crescendo di tensione, non si vede mai una prova della minaccia posta dall'oggetto che stiamo cercando, ci sono solo tante belle parole che lasciano il tempo che trovano e il gioco si chiude in maniera decisamente troppo sbrigativa, quasi come se alla fin fine non stessimo salvando il mondo, ma solo recuperando il micio della vicina di casa.
Detto questo, è chiaro che non possiamo parlare di una “grande trama”: non solo una buona parte degli eventi è prevedibile, ma troviamo anche alcune parti del tutto cliché, o stupide. Ma BS ha un paio di carte speciali da giocare per compensare queste mancanze: l'umorismo sempre un po' sopra le righe di George e Nico e il tono a metà fra il demenziale e il semplicemente comico di tutta la storia. Nessuno, nella trama, si prende troppo sul serio – tranne i kattivi, che vengono sbeffeggiati con estrema nonchalance dai nostri eroi. Questo tipo di autoironia, unito alla demenzialità assoluta di alcune scene, in bilico tra possibile e impossibile, riesce a rendere piacevole una storia che presenta diversi difetti.
Altro aspetto che mi ha convinta poco è il rapporto fra George e Nico: da un lato fra i due c'è estrema complicità e fiducia, si vede che sono una coppia rodata, che sanno di poter contare l'uno sull'altra. Dall'altro lato, sembra che siano tornati alla relazione che avevano nel primo Broken Sword, e non si capisce la logica di questa mossa. Nel primo titolo, George e Nico non si conoscevano, e fra loro c'era una certa tensione che rendeva vivo e interessante il rapporto fino alla fine del gioco, in cui i due si mettevano assieme. Dal secondo titolo in poi, si era cercato di mantenere interessante la dinamica fra i due eroi con l'introduzione di “ostacoli” (uno spasimante per Nico, una ragazza per George, e via così). Adesso, invece, la tensione del primo capitolo non c'è più, logicamente, perché i due sono già stati una coppia. Ma i due si comportano come se non fosse successo niente e dovessero ancora mettersi insieme. Si resta un po' interdetti e la cosa perde realismo; personalmente, ho avuto spesso l'impressione che il loro rapporto sapesse di stantio. Credo che sarebbe stato meglio farli tornare una coppia vera e propria, oppure mostrare che i due hanno capito di essere amici e basta. Insomma, qualsiasi cosa tranne questo mezzo passo indietro.
Una nota a parte va fatta per le citazioni dei vecchi Broken Sword. Ce ne sono a palate, a cominciare, come dicevo sopra, dalla primissima frase di George, per finire con i personaggi. Se alcuni era naturale aspettarseli, e la loro presenza ha senso (sì, c'è la capra), altri sono evidentemente stati aggiunti per fare fanservice, e in realtà fanno alzare più di un sopracciglio. Senza fare spoiler precisi, la presenza di Lady Piermont, nel contesto in cui è stata piazzata, mi ha lasciata abbastanza scettica. Serviva proprio inserirla tanto per? E' un difetto minore, ma si sente che alcune parti sono state create solo per strizzare l'occhio al vecchio fan e non si mischiano benissimo col resto del gioco.
Passiamo agli enigmi. Chi ha amato i primi BS si troverà a casa: sono i classici enigmi da inventario e da combinazione oggetti, con l'aggiunta di qualche dialogo in cui trovare le giuste risposte, per variare. E come la storia, anch'essi seguono una logica dettata dall'umorismo del titolo. Ecco quindi che, così com'è possibile che i pg facciano dibattiti filosofici appesi sul vuoto, voi potreste trovarvi a usare una macchia di pomodoro per dare l'idea del sangue – e potete aspettarvi che la gente ci caschi. Qualcuno di questi enigmi è forse un po' troppo demenziale anche per Broken Sword, e qualcuno non lo è abbastanza, risultando semplicemente illogico, ma in generale la loro logica mi è sembrata ben pensata e più di uno fa sorridere. Purtroppo falliscono sotto l'aspetto puramente ludico: sono quasi tutti estremamente semplici, io mi sono bloccata solo due o tre volte in tutto il gioco e mi chiedo a cosa serva il sistema di hint integrato nel gioco.
Anche l'aspetto grafico è un ritorno al passato, per quanto “modernizzato”: niente 3D (grazie al cielo), ma un 2.5D più che dignitoso. Le locations, in 2D, sono disegnate benissimo, con colori stupendi e piene di dettagli; i modelli dei personaggi, in 3D per mancanza di fondi, vanno dal buono al discreto: qualche volta si notano scalettature in quelli secondari, ma per la maggior parte sono ben realizzati e ben animati.
La colonna sonora richiama moltissimo quelle dei primi due Broken Sword, senza però essere apertamente riciclata; di solito le musiche rendono bene l'atmosfera della scena, ma nessuna rimane particolarmente impressa.
Giudizio né positivo né negativo per il doppiaggio. Quello italiano, a parte un paio di personaggi (George, che quasi sempre trovo abbia un doppiaggio italiano migliore anche di quello originale), mi è sembrato orribile. Quello originale inglese va da una buona recitazione a una troppo macchinosa, come nel caso dell'accento di Nico, che non mi ha mai davvero convinta.
Broken Sword 5 è un titolo riuscito a metà, che punta sulla simpatia per strappare l'approvazione dei suoi giocatori. Da un lato cattura abbastanza bene il feeling dei vecchi titoli, si avvicina molto alle atmosfere e alla qualità di Broken Sword 2 ; dall'altro, un po' troppo spesso sembra la fan fiction di se stesso piuttosto che un altra opera della stessa saga. Se siete fan della serie, molto probbilmente vi piacerà. Se, invece, trovate noiosi i primi due titoli della saga, neanche questo vi farà cambiare idea.
Il sito di OldGamesItalia è attualmente "in letargo". Nuovi contenuti saranno aggiunti con minore regolarità e con possibili lunghe pause tra un articolo e l'altro.
Il forum rimane attivo, ma meno legato al sito, e gli aggiornamenti riguarderanno principalmente le sezioni di IF Italia e della versione italiana del Digital Antiquarian e del CRPG Addict.
Grazie a chi ci è stato vicino nei vent'anni di attività "regolare" di OldGamesItalia, a chi ha collaborato o a chi ci ha soltanto consultati per scoprire il mondo del retrogaming. Speriamo di avere presto nuove energie per riprendere un discorso che non vogliamo davvero interrompere.
Grazie, OGI. Arrivederci!
Chi siamo | Contattaci | Policy | Manifesto