PREMESSA:
Ormai l'interactive fiction rappresenta un'offerta assai variegata di titoli, che spaziano dai tradizionali giochi a parser, fino a titoli puramente narrativi.
Per questa IFComp 2016 abbiamo quindi deciso di abbandonare i giudizi numerici, per passare ai classici voti di OldGamesItalia: DA GIOCARE, DA PROVARE, DA EVITARE.
La speranza è che queste nostre recensioni possano essere utili NON per indicare un vincitore, ma anzitutto per far conoscere l'interactive fiction, l'IFComp, e per consigliare qualche titolo interessante da provare a chi fosse interessato.
16 Ways to Kill a Vampire at McDonalds
di Abigail Corfman
(a cura di The Ancient One)
Dopo l'ottimo Open Sorcery, torna Abigail Corfman con il suo secondo gioco (presto disponibile anche per iOS e Android): 16 Ways to Kill a Vampire at McDonalds. Questo suo secondo titolo conferma quanto di buono visto nel primo gioco dell'autrice: la notevole capacità di mischiare narrazione e gameplay, sfruttando al meglio gli strumenti messi a disposizione da Twine.
Se Open Sorcery era una sequenza piuttosto lunga di episodi all'interno dei quali al giocatore era concessa una notevole libertà di approccio ai problemi presentati, 16 Ways to Kill a Vampire at McDonalds ribalta completamente lo schema. Il gioco si svolge interamente nei pochissimi ambienti di un fastfood e si svolge tutto nel giro di poche mosse, nel corso delle quali la nostra protagonista dovrà (come ci suggerisce il titolo) trovare uno dei sedici modi disponibili per uccidere il vampiro. Si tratta quindi di un gioco brevissimo, pensato per essere esplorato molte volte in cerca di soluzioni (o modi di fallire) diversi. Come in Open Sorcery, saranno i tanti achivements disponibili ad aiutarci a tenere traccia dei nostri progressi.
La qualità dell'esperienza è garantita per prima cosa dalla qualità del gameplay. Ogni modo di uccidere il vampiro (o di morire provandoci) è tutt'altro che banale e richiede sempre un buon livello di ragionamento e di apprendimento dai propri errori precedenti. Un gioco intelligente e ben pensato, come non è sempre semplice trovare nel panorama dell'interactive fiction.
Anche la scrittura è di buon livello, perché con pochi tratti l'autrice riesce a rendere vivo e interessante un ambiente comune e ben noto. Anche i pochi PNG sono ben tratteggiati e tutto risulta coerente con il mondo di gioco. Perfino il vampiro riesce ad avere dei tratti abbastanza originali, e anche questo accresce il piacere di immergersi nel mondo di gioco.
La brevità di ogni singolo playthrought, la rigiocabilità come elemento essenziale dell'esperienza, e la possibilità di fermarsi in ogni momento, ricorda molto altri caposaldi del genere, come Aisle di Sam Barlow o Rematch di "Andrew D. Pontious".
Abigail Corfman con questo suo secondo titolo si conferma abbondantemente all'altezza delle aspettative da lei stessa generate con Open Sorcery. Per me questo 16 Ways to Kill a Vampire at McDonalds sarà uno dei titoli più interessanti di questa IFComp, quanto meno per dal punto di vista della componente ludica.
Mirror and Queen
di Chandler Groover
(a cura di The Ancient One)
Chandler Groover è ormai uno degli autori attivi più affermati della scena dell'interactive fiction. OldGamesItalia si è già occupata di diversi suoi titoli: Toby's Nose, Strandend, Midnight. Swordfight., Taghairm, e Three-Card Trick, tutti titoli di assoluta qualità. Groover quest'anno è in concorso all'IFComp con ben due titoli: Mirror and Queen e The Queen's Menagerie.
Mi chiedo se non esista un collegamento fra le regine dei due giochi; se esiste, però, è solo una suggestione, perché nel testo dei due giochi non c'è traccia di un tale collegamente. In ogni caso è una suggestione che personalmente ho voluto tenere viva mentro giocavo.
Mirror and Queen è la storia di una regina che si guarda allo specchio e riflette sulla sua vita e sulla prossima "mossa" che dovrà fare. Il tempo è passato inclemente. Il re è morto. La principessa invece è viva (ed è bella). Il suo trono vacilla.
Il suo futuro è già scritto e lei stessa lo scoprirà insieme a noi, interrogando lo specchio magico.
Il finale è unico e prestabilito. Ciò che cambia in ogni partita è il percorso con cui lo si raggiunge.
Il giocatore ha il ruolo di dirigere il flusso di coscienza della regina, interrogando lo specchio su singoli argomenti; questo tecnicamente avviene tramite un parser a parola singola, capace di fornire un campionario davvero vasto di risposte.
Mirror and Queen è quindi particolarmente interessante anche come esperimento tecnico: il parser viene di molto limitato (le interazioni sono ridotte ad un singolo sostantivo), ma al tempo stesso l'archivio di risposte è particolarmente ampio e la loro congruità col termine inserito è davvero notevole. Si ha davvero la sensazione di dirigere un dialogo serrato fra la ragina e lo specchio.
Il tutto è probabilmente molto meno sofisticato e più circoscritto del Galatea di Emily Short, ma nonostante questo funziona molto bene e in modo molto invisibile.
Credo che possa essere definito un approccio meno tecnico e più narrativo al problema di un dialogo complesso dentro un'opera di IF.
Poiché il tutto si basa su singole parole da inserire, l'esperienza è molto user friendly, ma di conseguenza anche molto limitante. Mirror and Queen però funziona molto bene lo stesso, perché è scritto divinamente. Perché le immagini sono forti, ma si appoggiano sempre a una introspezione vera e realistica della figura della regina.
E poi, come sempre, in poche parole Chandler Groover riesce a creare un universo coerente e originale. Non descrive mai l'ambientazione esplicitamente, ma la fa emergere lentamente dall'azione, con una maestria veramente notevole.
Bello, anche se ludicamente piuttosto povero. Breve e intenso.
500 Apocalypses - A digital memorial
di Phantom Williams
(a cura di The Ancient One)
500 Apocalypses è una raccolta di 500 racconti brevissimi che condividono il tema della fine del mondo e che sono legati fra loro da una cornice sci-fi che funge da mero pretesto per la raccolta.
Uno strano congegno alieno è stato rinvenuto sulla Terra ed esso sembra raccogliere un numero vastissimo di racconti racconti, ognuno dei quali sembra descrivere agli ultimi momenti di vita di civiltà estinte. Si tratta di un'idea molto affascinante, ma che in in questo titolo rimane completamente fine a sé stessa.
Ed è esattamente questo il limite del gioco: non c'è alcuna evoluzione narrativa, alcuna motivazione, alcuna interazione. Ogni scena racchiude in sé tutta la sua angoscia, che lì inizia e lì finisce. Ogni scena precede quella seguente ed è preceduta da quella prima. Nulla di più, nulla di meno.
Alcune di queste storie (io non le ho lette tutte, perché ho perso interesse prima) sono anche discretamente originali. Alcune rasentano forse il limite del buon gusto, ma tutte sono fini a se stesse. Tuttavia, se questo genere di visioni apocalittiche fa per voi, potreste trarne un'esperienza intensa.
The God Device
di Andy Joel
(a cura di Marfal, pubblicato in origine su L'Allegro Avventuriero)
Anche quest'anno si tiene la competizione internazionale per la miglior narrativa interattiva inedita in lingua inglese, ovvero l' IF COMP.
Tra le molte avventure partecipanti abbiamo The God Device di Andy Joel, dove in un lontano futuro il cargo sul quale ci troviamo viene allegramente attaccato e distrutto in mezzo a un deserto, e nel mentre ci verrà affidato un prezioso oggetto divino facendoci automaticamente diventare il bersaglio di misteriose e pericolose organizzazioni...
Durante l'avventura saremo chiamati ad effettuare diverse scelte che influenzeranno la storia e che porteranno a finali diversi od a morti improvvise, anche se sarà sempre possibile tornare indietro ed effettuare una scelta diversa (utilizzando la funzione indietro del browser).
Premetto che ho giocato l'avventura per intero una volta sola, essendo arrivato subito al finale principale conquistando 11 punti su 10, poi ho provato a cambiare un paio delle scelte conclusive arrivando ad un paio di finali alternativi con assegnati 9 punti su 10.
L'avventura è breve e la lettura è piacevolmente scorrevole, la storia è all'inizio molto promettente e sembra preludere a grandi avvenimenti, ma proprio sul più bello quando l'intreccio sembra a buon punto e potrebbe prendere molte svolte interessanti ecco che la storia accellera in modo immotivato ed incolsulto arrivando alla sua conclusione a dir poco insoddisfacente e banale.
Sembra quasi che l'autore si sia stancato del gioco e/o che pur di partecipare al concorso abbia buttato li le prime cose che gli sono venute in mente. Quest'avventura a mio modo di vedere presenta molte potenzialità inespresse ed è un peccato.
Il gioco è realizzato utilizzando Twine, e non presenta elementi ludici particolari o complessi essendo in definitiva una semplice storia a bivi. Credo sia abbastanza semplice per tutti arrivare al finale più completo, e che sia molto difficile morire se si seguono i suggerimenti che l'autore da nel testo, a meno di non volerlo fare apposta per vedere che fine si fa 8)
Gioca, discuti e recensisci i titoli in concorso insieme a noi!
You are online.
You are fire and order.
You are a firewall.
You are here to protect.
OpenSorcery è il titolo di esordio di Abigail Corfman, giovanissima e promettente autrice che pare capace di unire fantasia, competenza nella scrittura e solidità di gameplay.
Proprio in questi giorni Abigail Corfman è in concorso all'IFComp 2016 con il suo secondo gioco (pubblicato a distanza di pochissimi mesi da questo OpenSorcery): 16 Ways to Kill a Vampire at McDonalds; un'altro titolo che vi invito a provare e votare!
In OpenSorcery impersoniamo BEL/S [Version 5.6], un Firewall Elementale (!!!), creato da un intreccio di magia e codice con il compito di proteggere persone e cose.
Colpisce immediatamente la grandissima originalità dell'ambientazione a cavallo fra informatica e magia, fra razionalità e misticismo, fra realtà e sogno. Un mix originale è perfettamente riuscito, capace di catturare da subito e di non annoiare mai il giocatore.
Assolutamente meritevole il modo in cui gli elementi mistici/fantascientifici vengono inseriti in un contesto quotidiano; il risultato è che il giocatore riesce a calarsi immediatamente nel mondo di gioco, che gli risulterà da subito familiare.
La trama presenta numerose tematiche di tipo esistenzialistico, tutte affrontate in modo molto diretto ma anche profondo. Si passa dalla depressione, fino ad arrivare alla tragica perdita di una persona cara e alle difficoltà di elaborarne il lutto. Alcuni passaggi si rivelano veramente commoventi.
Mai scontato, sempre profondo. Il tutto squisitamente mediato dalla grande metafora del "firewall", che deve proteggerci dalle minacce esterne che incombono sulle nostre vite.
Ci sono anche altre tematiche (fra cui quella della macchina che acquista consapevolezza di sé attraverso i sogni), ma lascio a voi il piacere di scoprirle.
OpenSorcery è realizzato in Twine ed è forse il titolo Twine con più gameplay che ho fin qui affrontato. Oltretutto si tratta di un gameplay vero, di qualità: si vede che l'autrice conosce i videogiochi e sa quello che sta facendo.
Nel mondo di OpenSorcery c'è sfida vera, sia da un punto di vista enigmistico, sia da un punto di vista di interattività.
L'impostazione del gioco è molto simile a quella del più celebre Birdland: la trama scorre via proponendoci situazioni diverse, ognuna con le proprie scelte. Ma -a differenza di Birdland- qui in OpenSorcery le nostre scelte contano davvero e così anche le statistiche che andiamo ad influenzare con le nostre scelte e che a loro volta influenzano le nostre possibilità di scelta.
Se in Birdland tutto il meccanismo delle statistiche è un "contorno" che dona un po' di flessibilità ai singoli passaggi della trama (pur restando quella di Bridland nel suo complessa una storia profondamente lineare), qui in OpenSorcery le nostre scelte generano un livello di interattività notevole, con esiti anche molto diversi fra loro. Molte scelte hanno poi ripercussioni "lunghe" sul gioco, con molteplici effetti collaterali che si presenteranno in più occasioni nel corso della storia.
Questa interattività è testimonisata anche dagli 8 finali e dagli oltre 18 achivement da collezionare (e riuscire a farlo è impresa tutt'altro che facile!).
In oltre tre partite complete non sento di aver ancora ispezionato a dovere le tante possibilità offerte dal gioco.
Il gioco è disponibile gratuitamente o a 3 Euro in una speciale versione deluxe (con ancora più scene e più scelte) per iOS e Android.
Le 90.000 parole di cui è composto il gioco sono state spese decisamente bene. Si tratta di una grande storia interattiva, dove entrambi gli elementi (quello della narrazione e quello del l'interattività) sono espressi ai massimi livelli.
OpenSorcery è uno dei titoli di interactive fiction più interessanti di questo 2016.
Scarica gratuitamente OpenSorcery dal sito ufficiale di Abigail Corfman
Acquista OpenSorcery su AppStore
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Il forum rimane attivo, ma meno legato al sito, e gli aggiornamenti riguarderanno principalmente le sezioni di IF Italia e della versione italiana del Digital Antiquarian e del CRPG Addict.
Grazie a chi ci è stato vicino nei vent'anni di attività "regolare" di OldGamesItalia, a chi ha collaborato o a chi ci ha soltanto consultati per scoprire il mondo del retrogaming. Speriamo di avere presto nuove energie per riprendere un discorso che non vogliamo davvero interrompere.
Grazie, OGI. Arrivederci!
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