Moonmist

Moonmist è un'avventura testuale della Infocom, scritta da Stu Galley (autore anche del più celebre Witness e co-autore di Seastalker insieme a Jim Lawrence) e classificata quanto a difficoltà come "Intro".

Questa IF trae il "mood" e l'ambientazione dai romanzi di paura e di investigazione per bambini tipici degli anni '80. Le vicende narrate si svolgono interamente, in una notte di luna piena, all'interno di un castello della Cornovaglia a picco su una scogliera.
Il castello, con i suoi molteplici passaggi segreti, è riprodotto abbastanza bene e la sua prima esplorazione è abbastanza piacevole e non richiede una mappatura vera e propria da parte del giocatore, il quale può anche fare affidamento sulla planimetria contenuta nell'opuscolo per turisti contenuto nella confezione originale del gioco.
Sempre nell'opuscolo si trovano anche delle descrizioni integrative delle varie sale del castello. Questo è invece meno gradevole, perché costringe il giocatore a staccarsi dallo schermo e avere sempre a portata di mano l'opuscolo, giacché queste descrizioni aggiuntive talvolta si rivelano essenziali per terminare il gioco. Scelta discutibile.

L'avventura si compone sostanzialmente di due missioni, da portare avanti congiuntamente: una caccia al tesoro con 5 indizi e un'investigazione su un omicidio, che è poi il motivo della nostra presenza nel castello e che inizialmente presenta tratti soprannaturali.
L'elemento che più di ogni altro contraddistingue questo Moonmist è il fatto di contenere quattro storie diverse. All'inizio della partita ci viene chiesto di dichiarare il nostro colore preferito e, sulla base della nostra inconsapevole scelta, il gioco seleziona una delle quattro storie. Concretamente parlando ci sono 4 diverse caccie al tesoro (ognuna con 5 indizi divesi) e 4 diverse investigazioni (ognuno con prove e colpevoli diversi). Ognuna di queste quattro storie ha in comune i protagonisti (gli ospiti del castello) e la location (il "Tresyllian Castle") in cui cercare il tesoro e gli indizi dell'investigazione.
Sulla carta sembra un'ottima idea, capace anche di garantire un elevato tasso di rigiocabilità, ma per me si è rivelata un fallimento.

L'idea delle quattro storie è realizzata tecnicamente in modo perfetto, come da tradizione Infocom, però la verità è che non risulta divertente. Questo perché:
- Si è costretti ogni volta a esplorare da capo il castello, cosa che risulta noiosa già alla seconda storia.
- C'è poi il rischio -concretissimo!- che nel corso dell'esplorazione si scopra un indizio successivo a quello che si stava cercando (vanificando così il senso di sfida e la gratificazione del giocatore) o, peggio ancora, che si scopra involontariamente un nascondiglio che sarà utilizzato in una delle altre tre storie. A me sono capitate più volte entrambe le cose; figuratevi che nella mia prima partita ho (del tutto involontariamente, ma con estrema facilità) scoperto il tesoro mentre stavo ancora cercando il primo indizio! Inutile dire che questo mi ha completamente tolto la voglia di continuare e così ho abbandonato il gioco dopo aver provato solo due delle quattro storie.
- Gli indizi delle quattro caccie al tesoro sono tutti tematici. Quelle cho ho provato io erano a tema biblico e a tema Edgar Allan Poe. Tematiche per me poco appassionanti ma, soprattutto, oggettivamente prive di una qualsiasi connessione con la storia che si sta narrando. E, aggiungo, prive anche di qualsiasi connessione con le premesse del gioco e con i suoi feelies.
- Più in generale, sia la caccia al tesoro che l'investigazione hanno sfumature infantili (da racconto di paura per bambini, appunto), che non mi hanno proprio appassionato. Sembra un gioco pensato per adolescenti, ma con una difficoltà da adulti (tanto più per gli standard odierni). Un contrasto fra il mezzo e la storia per me insanabile e cha rovinato la mia esperienza di gioco.

Anche i "feelies" per me sono abbastanza deludenti e testimoniano un prodotto che manca di una vera e propria anima.
Stavolta abbiamo: un opuscolo turistico del castello, un libro di storie di fantasmi con delle belle illustrazioni (ma che non ha alcuna relazione con la stroia dell'avventura) e un triste adesivo da stirare su una t-shirt.

Resta qualcosa di buono?
Non molto.

Di certo si possono salvare la qualità tecnica dell'avventura, la qualità della scrittura, i personaggi numerosi e ben caratterizzati (per quanto volutamente un po' stereotipati), nonché l'ambientazione notturna nel castello con i suoi tanti segreti.
La verità però è che, prima di ogni cosa, il gioco non ha saputo stupirmi, né coinvolgermi, né divertirmi fino in fondo. E per un avventura testuale non c'è niente di peggio.
Il gioco potrà forse risultare leggermente più allettante per chi è in cerca di avventure testuali classiche per principianti, anche se costui farebbe forse meglio a rivolgersi alle altre IF introduttive dell'abbondante catalogo Infocom (Wishbringer, Seastalker e Plundered Hearts) o alle tante produzioni amatoriali più recenti.

Seastalker

Seastalker è un'avventura testuale della Infocom, scritta a quattro mani da Stu Galley (autore anche di Moonmist e Witness) e da Jim Lawrence (coautore di Moonmist e ghost writer di numerosi libri per ragazzi, fra cui anche Nancy Drew).

TRAMA E AMBIENTAZIONE:
L'ambientazione di Seastalker è lievemente fantascientifica, collocata in un mondo solo un po' più tecnologicamente avanzato del nostro. Il gioco si svolge nelle profondità del mare, con un vago ma piacevole sapore diVentimila Leghe Sotto i Mari.

Seastalker ci vede impersonare uno scienziato, di cui possiamo scegliere il nome, a capo di un centro ricerche sottomarino. Accompagnati dal nostro compagno e collega Tip Randall (al nostro fianco per tutta l'avventura - chi ha detto Floyd?!?), sventeremo la minaccia rappresentata dallo Snark, un colossale mostro marino che mette a repentaglio l'incolumità della nostra base sottomarina. Per riuscire nell'impresa dovremo servirci della nostra ultima invenzione: un modernissimo sommergibile, battezzato SCIMITAR.
Nel farlo non mancheranno ovviamente i colpi di scena e i risvolti imprevisti, che coinvolgeranno anche gli altri membri della nostra folto staff scientifico e che ci daranno così l'occasione di calarci nei panni di un improvvisato investigatore.
 

       

GAMEPLAY:

Il gioco si svolge quasi per intero in due diversi tipi di ambienti: all'interno di basi scientifiche (una a terra e l'altra sottomarina) e in mare aperto (a bordo del nostro SCIMITAR).

Nella basi ci troveremo ad interagire con i vari PNG e a svolgere indagini di tipo prevalentemente investigativo, in modo non dissimile da tante altre avventure testuali.

Le fasi a bordo del sottomarino invece si basano prevalentemente sull'interazione con la variegata strumentazione di bordo. Questa è, probabilmente, la parte più interessante e originale del gioco.

Ogni strumento del sottomarino è descritto con cura nel manuale del gioco, assolutamente indispensabile per poter manovrare il sottomarino. Per fortuna il tutto ha il giusto livello di complessità e ricorrere al manuale è un divertimento e non una frustrazione (no, non è il manuale di Falcon 3.0...).
C'è da aggiungere anche che le varie strumentazioni di bordo vengono introdotte gradualmente, con una curva di apprendimento ben bilanciata.
Come in un vero sommergibile, ci si orienterà usando il sonar (che rivela, su una griglia realizzata in caratteri ASCII, gli ostacoli che si trovano intorno a noi e alla nostra stessa profondità) e il misuratore di profondità (che inizia a lampeggiare quando siamo troppo vicini al fondale). Il giocatore, per poter raggiungere la propria meta, dovrà quindi incrociare ripetutamente i miseri (ma realistici!) dati forniti da tali strumentazioni di bordo con la cartina del fondale inclusa nella confezione.
Vi garantisco che il risultato è una sfida estremamente gratificante, non difficile, ma originale e tutt'altro che banale.

      

L'altro aspetto centrale del gameplay è rappresentato da numerosi eventi a tempo, che uno non si immaginerebbe mai di trovare in un gioco etichettato come "Junior". Sappiamo fin dall'inizio che la base sottomarina è minacciata e che la nostra missione dovrà avere tempi strettissimi, ma... non sappiamo quanto stretti. E ogni nostra azione sposterà in avanti di uno il contatore dei turni di gioco, facendoci avvicinare inesorabilmente alla distruzione della nostra cara base.

La sensazione di urgenza è poi acuita da tutta una serie di scelte da compiere che sono strettamente legate al fattore tempo. Per esempio: si sa che la SCIMITAR non è stata ancora testata a dovere; sarà davvero opportuno spingerla al massimo della sua velocità per risparmiare una trentina di turni? O sarà forse meglio andare piano, ma senza sforzare il motore?

L'altro aspetto interessante, indirettamente legato al fattore tempo, è la presenza di tutta una serie di azioni secondarie facoltative. Si può infatti terminare il gioco in maniera favorevole ma senza aver scoperto tutti i risvolti della trama. Questo aggiunge anche un certo fattore di rigiocabilità. E, nel mio caso, la seconda partita mi ha permesso (raggiungendo anche i 100 punti su 100) di scoprire tutti quegli indizi che, nella prima partita, mi ero perso e che hanno dato un maggior senso agli eventi narrati.

      

DIFFICOLTA'

Seastalker è l'unico titolo Infocom a essere classificato come "Junior". Infatti le altre AT della Infocom per principianti (Wishbringer, Moonmist e Plundered Hearts) sono tutte classificate come "Novice".
Il ridotto livello di difficoltà rende questo Seastalker particolarmente interessante per chi sta muovendo i primi passi nel genere... Non aspettatevi però un gioco che si gioca da solo! La strumentazione del sottomarino da imparare a usare, i rigidissimi limiti temporali e i numerosi risvolti nascosti della trama conferiscono al titolo un livello di sfida dignitoso.
Non vi terrà impegnati per mesi (come potrebbe fare uno Zork), anzi al massimo per un paio di serate. Ma quelle saranno sufficientemente impegnative da rappresentare una sfida appagante.

Scendendo nel dettaglio, dirò che il ridotto livello di difficoltà si concretizza sopratutto in alcuni aspetti:
- un numero di location assai ridotto, navigabili facendo affidamento anche esclusivamente sulle planimetrie allegate al gioco e quindi senza bisogno di crearsi la propria mappa cartacea;
- i tanti enigmi (es. tutta la parte della navigazione con il sommergibile) che consistono quasi esclusivamente nell'applicazione delle istruzioni contenute nel manuale di gioco;
- l'abbondanza di indizi che ci vengono suggeriti dentro il gioco direttamente dai vari PNG (ma, per avere questi indizi, si deve comunque imparare ad interagire con loro!).
- alcuni di questi indizi in-game sono talmente espliciti che è stato adottato un sistema di spoiler, per non renderli "obbligatori". In pratica in questi casi il gioco ci fornisce una parola chiave che va a completare una frase (altrimenti incomprensibile) contenuta nella confezione del gioco. Qualcosa del tipo: "leggi l'indizio n°5 e nel relativo spazio vuoto inserisci la parola: SCIMITAR".
 
CURIOSITA'

- Seastalker è il primo gioco Infocom (il secondo sarà il già citato Moonmist) a consentire al giocatore di dare un nome al protagonista. La curiosità è che il nome andrà a completare il sottotitolo del gioco, il che fa di Seastalker il primo gioco dal titolo... interattivo!
- La mappa in caratteri ASCII del sonarscope è (credo) l'unico esempio di mappa in-game di un gioco Infocom. Se a questo aggiungiamo che essa si aggiorna, turno dopo turno, in base agli spostamenti del sottomarino, è l'ennesima dimostrazione di quanto sia potente il parser della Infocom.
 

CONCLUSIONI

Seastalker non è l'avventura più bella della Infocom, ma questo già lo sapevate.
Tuttavia è una buona avventura, impreziosita da qualche spunto originale. A parere del sottoscritto essa raggiunge sicuramente la sufficienza ed è sicuramente consigliata a chi muove i primi passi nel fantastico mondo della narrativa interattiva.
Credo che, insieme a Wishbringer, questo sia il titolo del catalogo Infocom migliore con cui iniziare. Sugli altri due giochi per principianti (Moonmist e Pludered Hearts) ho invece alcune riserve sui cui è inutile dilungarsi in questa sede.

Segnalo infini che il gioco oggi è facilmente reperibile e perfettamente emulato su iOS (con tanto di supporto per il GameCenter)  tramite l'app Lost Treasures of Infocom di Activision.

Consigliata.

Parliamo di Seastalker sul forum di OGI!