Lo sappiamo Return to Monkey Island è uscito ormai da oltre 8 mesi, ma ancora molti appassionati lo stanno giocando e rigiocando più volte e anche le loro impressioni sono cambiate o si sono evolute, hanno approfondito e analizzato più a fondo il gioco e sul nostro forum qualcuno di loro ha voluto condividere le proprie opinioni, fatte, diciamo, più a mente fredda, dopo questi mesi che ci separano dal rilascio e la tempesta di opinioni, recensioni, polemiche delle prime ore.
Da parte della redazione ricordo l'analisi fatta sul nostro canale YouTube e disponibile anche in formato podcast dal nostro Ojo mentre potete leggere i commenti completi sul nostro forum aperto a tutti coloro vogliano dire la propria opinione, tra cui troviamo DM81 che rivede il suo giudizio iniziale "Ci è voluto molto tempo per sbarazzarmi di una gigantesca dissonanza cognitiva che mi impediva di dire, prima di tutto a me stesso, che Return to Monkey Island…è semplicemente brutto. [...] Credo che purtroppo la Disney, come nel caso di Star Wars, abbia imposto -consciamente o meno- determinati paletti che hanno influito molto sulla qualità complessiva del tutto. E che Ron, semplicemente, si sia adeguato. [...]E invece…si è scelto la via facile dell’”adeguarsi al mondo”, della semplificazione ad oltranza, del candore infantile e inoffensivo, del grog diluito con il succo di frutta. Il dramma finale è che credo che Gilbert ne sia consapevole. [...]Che monumentale, gigantesca, spropositata occasione sprecata."
A seguito di tali opinioni è seguita una analisi di Diduz tutta da leggere "[..]Qual è il mio punto di vista? È letteralmente ribaltato rispetto a quello di altri appassionati. Non avendo mai davvero creduto a questa storia del Monkey 3a , io trovo meraviglioso che in Return FINALMENTE Ron Gilbert sia stato sincero fino in fondo, come non è mai stato per decenni. [...]" mentre Rasho Hyo sta aspettando e non ha ancora rigiocato il gioco "Non ho mai più rigiocato RTMI, volutamente, ho bisogno di dimenticarlo un pò e riviverlo diversamente più avanti! [...]Per me la narrativa del gioco è assolutamente di grande livello, storia semplice in apparenza anche stupida ma che in profondità racchiude una miriade di messaggi al videogiocatore, alla vita, al futuro ed al passato. Vuole essere un gioco per bambini ma al contempo per adulti. Ognuno che lo gioca può vederci quello che vuole, il bambio, l'adulto, il vecchio fan!
L'aspetto estetico è calzante, l'ho odiato ma ormai non lo immaginerei diverso...
Ron è stato reale, vero, umano e veramente legato a Monkey Island! e lo è ancora, probabilmente lo sarà sempre!"
Tra le voci c'è chi non ha ancora cambiato opinione come miky83 "[...]La vera forza doveva essere il suo ritorno, non in quanto ritorno del suo autore originale, ma in quanto ritorno di un grande autore che ci avrebbe quindi consegnato un capolavoro. [...] Chiunque sia interessato alla mia opinione sul gioco, basta che rilegga i miei post precedenti." E invece quale è la vostra opinione dopo questi 8 mesi, il polverone suscitato da questo ritorno si è posato, la vostra visuale è cambiata? Avete visto cose diverse? Ditecele sul nostro forum.
Il recente articolo di Brie Code, ex capo-programmatrice alla Ubisoft e adesso leader dei Tru Luv Media ha scatenato le ire della vostra Gwen e una bella discussione sul forum di OldGames Italia.
I videogiochi sarebbero noiosi, secondo Brie Code, che ha cercato invano di far appassionare alcuni suoi amici non-giocatori a qualche videogames. E' un problema del media, o è un problema dell'utenza? O di nessuno dei due?
Uno dei video di Parliamo di Videogiochi, canale youtube dedicato, appunto, ai videogiochi, ha attirato l'intersse del forum.
Si tratta del video "Da oggi le console sono MORTE", che potete guardare a questo link.
Sul forum si è accesa la discussione: le console sono effettivamente morte? Se sì, perché? Quali sono i fattori che hanno portato al loro abbandono in favore di pc e mobile?
Prendendo spunto dalla puntata di un vecchio podcast, il buon Sambu ha lanciato sul forum una piccola provocazione: un gioco che viene completato, che non dà più stimoli né voglia di rigiocarlo, è da considerarsi "rotto"?
Si discute spesso del fatto che i giochi vengano presto abbandonati, o perché troppo difficili, o perché poco interessati, o perché buggati. Ma che dire di tutti quei giochi che, sì, vengono giocati fino alla fine ma poi messi da parte e perfino venduti?
E quanti di questi giochi sono fatti appositamente per essere "usa e getta", per non lasciare granché, in modo che si passi subito al gioco successivo - e quindi si sborsino altri soldi?
La discussione sul forum sta raccogliendo diversi pareri. Dite la vostra. Qual è quel gioco che non rigiocherete mai più solo perché lo avete completato? E' "rotto" per voi?
Torna su OldGamesItalia Roberto Grassi, autore di avventure testuali, storie e GDR.
Questa volta, Roberto conduce i suoi giocatori nel mondo di Magia e Acciaio, un modulo fantasy per il sistema Levity, pensato per tutti quei giocatori che vogliono giocare, ma non hanno il tempo per leggere e imparare manuali su manuali.
Il party di avventurieri è già stato creato, ma forse non è troppo tardi per unirsi al gioco... o per assistere! Trovate tutte le informazioni e le partite sul nostro forum!
E' fresca la notizia che Kotaku, assieme ad altri siti d'informazione videoludica piccoli e grandi, vengono snobbati e ostracizzati da varie software houses tra cui Ubisoft e Bethesda.
Le loro colpe? Nel caso di Kotaku, apparentemente è l'aver svelato in anteprima due giochi delle rispettive software houses. E adesso può dire addio alle pre-release dei loro giochi.
Su OGI si è aperta la discussione: la stampa ha (purtroppo?) bisogno delle pre-release per recensire i giochi in tempo utile per la loro pubblicazione; ma quanto è giusto che le software houses possano dettare le regole su cosa e quanto viene scritto?
Oggi vi riportiamo una delle discussioni nate sul forum, "grazie" a un articolo di Videogiochi.com. Nell'articolo, vengono citate un paio di frasi di Jonathan Blow, autore di Braid.
Secondo lui, i videogiochi "sono piuttosto pessimi nel raccontare storie.”. Molti giochi tendono infatti a inserire cutscenes non interattive, sistema che secondo Blow "fa praticamente schifo". Pochi i giochi che nella sua ottica raccontano una storia in modo che non possa essere replicata in un altro media: Shadow of the Colossus, Metroid Prime, The Legend of Zelda: Majora’s Mask, Persona e Bloodborne.
Dopo la segnalazione dell'articolo da parte di Sambu, sono ovviamente fioccate le risposte.
E voi, cosa ne pensate?
Il pubblico dei videogiocatori è pronto per un gioco su un tema controverso e non banale? Un gioco può andare a toccare degli eventi ancora oscuri che toccano da vicino il nostro recente passato?
Gli altri medium hanno fatto quel salto da tempo ma i videogiochi? Il pubblico è troppo ancora troppo immaturo? Colpa degli utenti stessi che sono sopratutto ragazzetti o sono gli stessi publisher che frenano e mantengono un livello basso della produzione dal punto di vista culturale e sociale?
Di tutto questo si discute sul forum a seguito dell'annuncio dello sviluppo di Progetto Ustica, un videogioco che tratta la tragedia che ha visto l'abbattimento del volo IH870 tra i nostri cieli nel 1980 e che cela ancora tanti lati oscuri mai veramente rivelati.
La settimana scorsa sono usciti alcuni screenshot della futura versione Remastered di Day of the Tentacle, uno dei capolavori della LucasArts che torna sulla spinta della Disney che ha commisionato il lavoro ai ragazzi della Double Fine, già autori di Grim Fandango Remastered e di propri lavori come Broken Age e Stacking.
Sul forum le opinioni e le aspettative di questo ennesimo remastered sono contrastanti. C'è chi li ritiene inutili, chi invece li appoggia purchè in vista di porting anche per piattaforme moderne come i tablet.
Anche sul confronto grafico tra la vecchia e la nuova versione che potete vedere qui sotto le opinione della comunità sono parecchio discordanti. La nuova grafica aggiunge dettagli e definizione ma fa perdere parte del fascino di quella grafica che è rimasta nella mente di molti di noi. Voi di che parere siete? Che cosa vi dicono questi screen? I Double Fine sono promossi o bocciati? Siamo sul forum a discuterne aspettando anche la tua opinione.
Sul forum è stato riportato il video di Dino Dini (il padre di Kick Off) che ha deciso di tornare nel mondo videoludico con un nuovo titolo che dovrebbe ereditare lo spirito dei suoi lavori precedenti.
Naturalmente il dibattito si è subito acceso tra gli utenti: divisi tra favorevoli e contrari al ritorno delle vecchie glorie videoludiche e se c'è spazio per un titolo del genere sulla scena attuale divisa tra Fifa e PES.
"Iniziata nella primavera del 2012 e conclusasi tre anni dopo, la lavorazione dell'avventura grafica Broken Age di Tim Schafer, realizzata dalla sua Double Fine Productions, è stata raccontata dai 2 Player Productions con un documentario in venti puntate. Non un semplice aggiornamento ripreso col telefonino o col tablet, ma un documentario vero e proprio, girato e montato da professionisti, un lavoro che si regge sulle sue gambe. Un'operazione niente affatto secondaria alla produzione del gioco in sè, pagata dai backer nella stessa campagna Kickstarter (febbraio-marzo 2012), evento epocale per il finanziamento di produzione videoludiche indipendenti. Intervistati o colti al volo dalle videocamere del regista Paul Owens e della sua troupe, Tim e i suoi ci fanno capire, volontariamente o involontariamente, cosa significhi realizzare un videogioco: ricerca creativa, responsabilità, errori di calcolo, definizione di un modus operandi, spirito di corpo, orgogli personali, delusioni, soddisfazioni e soprattutto tre anni della propria vita dedicati a un progetto."
Con queste parole Diduz (creatore di LucasDelirium e storico membro e collaboratore di OldGamesItalia) ci presenta il suo nuovo progetto: la sottotiotolazione in Italiano del documentario dedicato alla produzione di Broken Age, l'ultima avventura grafica di Tim Shafer.
Il bravissimo Diduz ci regala oggi un articolo particolare: una "lettura interpretativa" della trama di Broken Age, che potete leggere in versione completa sul suo sito, LucasDelirium.
Diduz ci spiega che il suo post nasce dal: "veder liquidare Broken Age come infantile, sgangherato e privo di carisma: reagisco con sofferenza perché trovo Broken Age secondo solo a Psychonauts come ambizione di contenuti, tra i lavori di Schafer (sì, nemmeno Grim Fandango era così ambizioso nei contenuti, per quel che mi riguarda, pur essendo migliore come esperienza complessiva)."Il suo articolo nasce quindi per "creare una soluzione miscelata a un' "interpretazione del testo", che ne valorizzi il lavoro di scrittura (ma che all'occorrenza critichi anche alcune falle). Lo scopo non è farne il capolavoro che non è, ma cercare di rettificare una tendenza per me a dir poco sconcertante, cioè quella di usare addirittura il gioco come metro di paragone negativo nelle conversazioni che leggo in giro nella rete.".
Se lo scopo è riuscito, questo sta a voi giudicarlo. Noi vi lasciamo al suo interessante articolo e alla piccola discussione che è nata sul forum di OGI, che trovate al link qua sotto. Diteci la vostra!
Una delle domande che da sempre arrovella il videogiocatore "moderno" che vuole aprire una finestra sul passato riguarda il se e il come un oldgame possa risultare appetibile anche al giorno d'oggi.
Ed è la stessa domanda che si è posto il nostro utente Ginoki chiedendo quali giochi secondo noi hanno mantenuto intatto il proprio carisma nel tempo, risultando godibili anche a palati (dis)educati da generazioni di titoli e di generi.
Voi cosa ne pensate?
Nel mezzo del cammin di Videoludìca,
mi ritrovai per uno SCHERMO OSCURO,
che la diritta VIA (Graphic) era impazzita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura (e frustrante)
esta SCHEDA selvaggia e aspra e forte
che nel pensier pensai di rinovarla!
Tant' è amara che a poco a poco è mort(a);
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai (nessuno),
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte (e ch'i' poi persi Tutte!)
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne (???), e il PC etterno dura (ah! come no!).
Lasciate ogne speranza, voi che FORMATTATE!
Il sito di OldGamesItalia è attualmente "in letargo". Nuovi contenuti saranno aggiunti con minore regolarità e con possibili lunghe pause tra un articolo e l'altro.
Il forum rimane attivo, ma meno legato al sito, e gli aggiornamenti riguarderanno principalmente le sezioni di IF Italia e della versione italiana del Digital Antiquarian e del CRPG Addict.
Grazie a chi ci è stato vicino nei vent'anni di attività "regolare" di OldGamesItalia, a chi ha collaborato o a chi ci ha soltanto consultati per scoprire il mondo del retrogaming. Speriamo di avere presto nuove energie per riprendere un discorso che non vogliamo davvero interrompere.
Grazie, OGI. Arrivederci!
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