Con questa puntata il team di Archeologia Informatica mette per la prima volta un piede in un mondo lontano e sconosciuto. Superiamo infatti la cortina di ferro ed iniziamo l'incredibile viaggio nel blocco sovietico che ci porterà ad affrontare divere strade e conoscere tante cose ai più sconosciute. In questo caso, grazie alla sapiente narrazione di Stefano Guida, scopriremo i cloni dello ZX Spectrum che hanno fatto la storia dell'informatica di base nell'Unione Sovietica.
Per saperne di più vi rimandiamo all'articolo completo, corredato dalle foto dei computer trattati, sul sito di Archeologia Informatica e come al solito potete commentare la puntata sul nostro forum.
Sin dagli albori del cinema, i racconti di fantascienza hanno sempre descritto la tecnologia, e in particolare l’informatica, in modi tali da rispecchiare l’immaginario collettivo dei tempi che rappresentavano. Dai super computer in grado di macchinare stratagemmi diabolici a elaboratori pieni di luci e rumori che hanno sempre stuzzicato la curiosità di tanti. Tra paura, suggestione e immaginazione, una puntata all’insegna dell’archeologia informatica e del cinema!
In questo episodio, Simone Pizzi, Davide Gatti, Carlo Santagostino ed il gradito ospite Roberto Tomaiuolo analizzano e discutono una carrellata di film che hanno fatto la storia del cinema parlando di Computer e futuristiche Intelligenze Artificiali.
Film elencati nell’episodio:
In un recente evento in onore del 30° anniversario di Monkey Island è stato presentato il codice sorgente del gioco originale. Ci siamo chiesti quante storie ancora avrà da raccontarci questo capolavoro?
A parlarne, in questo episodio crossover di Archeologia Videoludica e Archeologia Informatica, il buon Carlo Santagostino assieme a Umberto Parisi de I Beceri Videoludici. Conduce Simone Pizzi.
Per tutti gli avventurieri proponiamo questa intervista realizzata da I Mangia Avventure a David Homb l'interprete di Don Gordon in Phantasmagoria, uno dei titoli cult della tanto osannata Sierra Online.
Con David si ripercorreranno le fasi della produzione del gioco ed aneddoti divertenti in base alla sua esperienza sul set, seguito dalla grandissima Roberta Williams.
Buono ascolto e vi aspettiamo sul forum per commentare insieme.
I Mangia Avventure è un progetto portato avanti da quattro appassionati di avventure grafice: Michele, Stefania, Federico ed Alessandro. Insieme combattono per dare il giusto risalto alle avventure grafiche di ieri, oggi e domani! |
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Titolo: The Dig | ![]() ![]() |
Nel 2020 ci sono stati un sacco di anniversari videoludici da ricordare, ma ce ne era uno che di sicuro non avete visto celebrare, eppure era il venticinquennale dell’unica avventura grafica di LucasArts nata direttamente da un soggetto di Steven Spielberg e, pensate, zio Steve ne voleva fare addirittura un telefilm, o un film, o beh… Niente, perché il commercialista gli fece notare che avrebbe speso troppo e forse tutto quello sbatti per una cosa del genere non valeva proprio la pena.
Alla fine è diventato un videogioco e l’hanno chiamato THE DIG.
Simone Guidi per ricordare questo gioco ha invitato nel suo podcast Atariteca il guru della LucasArts e amministratore del sito LucasDelirium: Domenico "Diduz" Misciagna.
Per approfondimenti vi rimando al sito di Atariteca e all'articolo sulla storia della lavorazione di The Dig su LucasDelirium
Questo primo episodio della settima stagione deriva direttamente dallo straordinario ed esclusivo episodio del canale YouTube di Archeologia Informatica. Episodio che potete vedere a questo link
Un benvenuto a tutti per questo primo episodio della nuova stagione. Si parte con il botto grazie ad un grandissimo lavoro storico e di ricostruzione da parte del gruppo di AI. Davide Gatti ha ricostruito quello che è stato il suo primo incontro con l'informatica: l'Elektor Computer Game, pubblicato e venduto solo sotto forma di kit nelle pagine della rivista Elektor nel lontano 1979. Davide ci presenterà infatti il suo progetto di ricostruzione completa e funzionante di questo computer di cui si sono perse tracce e memoria da molti anni, le informazioni a riguardo su internet sono infatti poche e frammentarie. In questo episodio inoltre la sua storia, e quella dei suoi "fratelli" è stata ricostruita e raccontata da Carlo Santagostino che ci porterà alla scoperta dei microprocessori Signetics 2650A e Signetics 2636N e della famiglia di computer e console da loro derivati, come il Mesaton dell'italianissima Mesa, il tedesco Interton VC4000, il Radofin1292 e tutti i suoi cugini per arrivare sino al Cabel Universal Game Computer prodotto sempre in Italia.
Ed ora godetevi questo stupendo episodio realizzato grazie al supporto professionale di Alex Raccuglia e al montaggio del regista Simone Pizzi.
Buona visione!
Si ringrazia:
Andrea Contato per informazioni storiche sulla Mesa.
Giuliano Mingarelli per la console Mesaton mostrata nel video.
il Gruppo Facebook "LA TELE CHE FU: distributori e ricordi del passato" per la clip di Antenna 3 Lombardia del 1979.
Quanti compleanni ha Internet? Come spesso accade gli eventi della storia dell'informatica vengono pasticciati o confusi anche solo per mania di celebrazione o sensazionalismo. Ma Archeologia Informatica, ancora una volta, è qui per fare chiarezza su quando è nato veramente Internet, ma soprattutto: cosa è internet?
C'era un volta tanto tempo fa un videogioco. Era un gioco di ruolo, un gioco basato sulla terza edizione di D&D... e il gioco che, si pensava, avrebbe raccolto l'eredità multiplayer lasciata da Ultima Online. Quel gioco era Neverwinter Nights.
La Bioware dopo i successi di Baldur's Gate decise di svoltare verso il 3D e il multiplayer con Neverwinter Nights. Molti lo attendevano, tra questi anche i nostri Sambu e Gwenelan che lo acquistarono uno per il multiplayer, l'altra per il single player. Vediamo a distanza di tempo chi ha apprezzato di più il gioco, o meglio, chi ha apprezzato maggiormento il set di gioco offerto insieme al modulo demo, la campagna single player.
Guarda il let's play di Neverwinter Nights di Gwenelan su YouTube.
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In un recente evento in onore del 30° anniversario di Monkey Island è stato presentato il codice sorgente del gioco originale. Ci siamo chiesti quante storie ancora avrà da raccontarci questo capolavoro?
A parlarne, in questo episodio crossover di Archeologia Videoludica e Archeologia Informatica, il buon Carlo Santagostino assieme a Umberto Parisi de I Beceri Videoludici. Conduce Simone Pizzi.
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Titolo: La nascita di Lucasfilm Games | ![]() ![]() |
Di quando George Lucas fece cose e incontrò gente stringendo una meravigliosa alleanza che portò alla creazione di LUCASFILM GAMES.
Simone Guidi in questa sua puntata del podcast AtariTeca ripercorre la nascita di questa software house legata alla LucasFilm di Star Wars e Indiana Jones. Potete leggere poi l'articolo completo sul blog e commentare sul gruppo telegram legato al podcast
C'era un volta tanto tempo fa un videogioco. Era un videogioco con visuale isometrica, un gioco di ruolo, un gioco basato su D&D, il gioco con la pausa tattica, il gioco che ha portato la personalità ai tuoi compagni di viaggio. Quel gioco era Baldur's Gate.
Mentre in tanti tra cui la nostra Gwenelan (segui il gameplay su youtube) stanno giocando in accesso anticipato il nuovo Baldur's Gate 3, noi vogliamo ritornare al 1998 quando la collaborazione tra Interplay e una giovane Bioware riportò alla ribalta gli RPG basati su D&D con il primo capitolo di questo brand divenuto da allora pietra miliare del genere e ancora oggi riferimento per i titoli dello stesso genere.
Tra mappe disegnate, personaggi con personalità e combattimenti con la pausa tattica Sambu e Gwenelan ci ricorderanno le loro scorribande lungo la Costa della Spada.
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Cosa sono i computer analogici? Come funzionavano? Che importanza hanno avuto e qual è la differenza con i computer digitali?
Questo ed altro nella nuova puntata di Archeologia Informatica con ospite Roberto Tomaiuolo.
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Carlo Santagostino ci narra la storia di un home computer di produzione inglese raro ed interessante: l'Elan Enterprise.
Questo oscuro computer è stato una delle numerose "meteore" nel vivace mondo dell'informatica dei primi anni '80 e oggi risulta praticamente sconosciuto. Dotato di caratteristiche molto particolari per l'epoca merita di essere ricordato al pari di tanti suoi compagni più "fortunati" dal punto di vista commerciale.
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La storia dell’informatica personale nel blocco sovietico è ancora in gran parte da scrivere ed esplorare e recentemente si è scoperto che il primo personal computer prodotto in Bulgaria, l’IMKO-1, al contrario di ciò che viene erroneamente riportato dalla maggior parte dei siti dedicati alla storia dell’informatica, NON è un clone dell’Apple II ma un vero e proprio progetto originale bulgaro basato su CPU Intel 8080.
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