Il buon The Ancient One ci offre una retrorecensione che arriva da un passato recente (ma son passati ben tre anni, ormai) e che ci presenta uno dei migliori titoli indie degli ultimi tempi: Braid di Jonathan Blow.
L'evoluzione (pfui) dell'industria videoludica ha da anni sancito l'estinzione dei god game. E allora chi può essere tanto pazzo da proporne uno nel 2011? Evidentemente solo un designer talentuoso che da 15 anni viveva in una sorta di esilio volontario. Dopo tre lustri passati a studiare la natura (!), Eric Chahi è tornato e porta con sé From Dust, un gioco che a prima vista sembra il nipote di Populous e il figlio illegittimo di Black&White.
Di fronte a un albero genealogico simile, le caratteristiche di base dovrebbero essere chiare a tutti: il giocatore è una divinità che ha il compito di proteggere la propria tribù di inetti mortali da ogni sorta di disastro naturale (inondazioni, vulcani, terremoti) e di condurla alla scoperta delle proprie origini. Gli anni che separano i giochi di Molyneux and Co. da questo From Dust sono evidenti dai passi avanti che sono stati fatti nel campo della fisica applicata al videogioco: i vari elementi (acqua, terra, fuoco, aria) sono adesso estremamente realistici e pronti ad essere modellati secondo il volere del giocatore.
Per il momento è prevista una sola campagna single player, ma in futuro potrebbero arrivare seguiti ed editor. Il gioco sarà distribuito secondo la formula del digital downloading e sarà disponibile entro l'estate su PC e console al prezzo di 15 euro circa.
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Come dite? Chi è Eric Chahi? Se non lo sapete, siete fortunati che non vi mando all'Altro Mondo.
Un deserto sconfinato, rovine ancestrali e un viaggiatore solitario... tutto questo è Journey, l'imminente gioco per PS3 prodotto da thatgamecompany, la software house già famosa per flOw e Flower. Si tratta di un titolo per molti versi misterioso, e proprio questo mistero sembra alla base del suo fascino: chi è il viaggiatore? cosa rappresentano il deserto e le rovine? Chissà se Journey darà risposta a queste domande o lascerà che sia il giocatore (magari affiancato da un compagno incontrato casualmente tra le dune) a crearsi il proprio viaggio esteriore ed interiore...
Sia come sia, l'interesse per un gioco che sembra discostarsi dai canoni e le cui atmosfere ricordano vagamente quelle di Shadow of the Colossus è ormai alle stelle. Le uniche perplessità? Il sistema di controllo basato sui sensori di movimento (ormai un segno distintivo di questa SH) e la data d'uscita, ancora fin troppo vaga (2011). Per la prima, andrà a gusti. Per la seconda c'è poco da fare, visto che l'annunciata beta online sarà riservata solo a pochi eletti.
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Anche su Oldgamesitalia stiamo seguendo in queste ore le vicende che hanno coinvolto il servizio online di Sony; al di là delle ovvie ripercussioni a livello di immagine, è infatti innegabile che un evento di questa portata avrà ripercussioni più o meno importanti sul colosso nipponico e sul mondo dell'online in generale.
Nell'attesa quindi di conoscere l'esito della questione e di comprendere i confini della problematica, vi invitiamo a partecipare alla discussione mentre cerchiamo di ricostruire i tasselli di questo attacco informatico saltando da una news all'altra.
L'online passerà ancora da Sony?
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