Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro.
E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.
(Al di là del bene e del male - Friedrich Nietzsche)
La Doublespeak Games è una piccola compagnia indipendente, che intende dedicarsi alla produzione di browser game open source e il cui titolo di esordio (A Dark Room, 2013) ha incontrato un inaspettato e clamoroso successo di pubblico in seguito al suo porting per iOS. È attualmente disponibile anche per Android.
A Dark Room è un gioco semplice, immediato e accattivante; realizzato completamente con grafica testuale. Cerchiamo però di capire se c'è anche qualcosa in più, tale da attirare l'attenzione di noi oldgamer.
Il titolo si basa su tre elementi di gameplay, autonomi ma al tempo stesso intrecciati fra loro: la gestione delle risorse in stile "idle game", l'esplorazione "rogue-style" e la narrazione interattiva in senso lato.
Nella prima parte del gioco ("a dark room") si è impegnati principalmente nella gestione delle risorse: raccolta materie prime, espansione insediamento, produzione di beni e armi.
Questa prima parte ha tutti i connotati di un tipico "idle game", sulla scia di titoli abbastanza insignificanti tipo Candy Box: si tratta di ripetere all'infinito le stesse azioni (leggi: gli stessi click) in modo meccanico, cercando di ottimizzare la "catena produttiva", al fine di produrre e accumulare quante più risorse nel minor tempo possibile.
Nella seconda parte del gioco ("a dusty path") scopriamo che fuori dalla nostra capanna esiste un mondo ignoto e pericoloso. Così, potendo contare solo sulle nostre forze, iniziamo ad esplorarlo. È a questo punto che il gioco si fa più letale: il mondo esterno è popolato di nemici (inclusi mostri erranti in continuo respawn) e non va neppure dimenticata la possibilità di morire di fame e di sete.
La difficoltà principale di questa fase ruota intorno all'ottimizzazione dell'inventario, trovando un giusto equilibrio fra beni utili all'esplorazione e bottino da riportare al villaggio. Il tutto continuando a tenere sotto controllo la gestione delle risorse, che si fa sempre più complessa mano a mano che il gioco introduce nuove variabili.
La terza componente, la narrazione, ci accompagnerà per tutta l'esperienza di gioco ed è ciò che dà un'anima alle altre due.
A Dark Room inizia in una stanza buia. Accendiamo un fuoco e ci affanniamo a tenerlo vivo. Non sappiamo chi siamo e le tante cose da fare non ci danno quasi il tempo di porci la domanda. Una straniera arriva in fin di vita alla nostra porta; la accudiamo e scopriamo che lei... sa costruire cose. Inizia così una collaborazione che ci porterà a espandere la nostra sfera di influenza e a esplorare il mondo che ci circonda.
Impossibile dire di più senza rovinare l'esperienza di gioco, il cui cardine è la lenta scoperta della trama, della nostra vera identità e della nostra missione ultima. E questa scoperta avviene in modo graduale, di pari passo con l'aumentare della complessità del gioco e delle variabili di cui tenere conto. Ad ogni curva, il paesaggio davanti a noi si fa più ampio e intrigante.
Da un gioco di sopravvivenza in un fosco medioevo, fino a... dove la vostra fantasia vi potrà portare.
Impossibile spoilerare di più, se non dicendo che il grande videogioco non è nuovo ad esperienze di questo tipo. Il gioco mi ha ricordato assai vividamente il senso della scoperta e dell'evoluzione provati tanti anni fa su Civilization, oppure il peculiare mix di dark fantasy e sci-fi di Ultima 1 (a cui A Dark Room deve molto più di quel che sembra).
Il gioco è minimalista, tanto nella grafica testuale quanto nella narrazione. Tutti gli eventi vengono narrati con pochissime parole, che "scappano via" sommerse dal registro degli eventi legati alla parte strettamente ludica.
L'ambientazione ci viene presentata con pochissime parole, intorno alle quali la nostra fantasia costruisce di volta in volta un mondo dettagliato, che poi il gioco si diverte a smontare sistematicamente introducendo nuovi inaspettati elementi che allargano l'universo di gioco. È un crescendo di sorprese e di nuove consapevolezze, che funziona alla meraviglia grazie alla perfetta scansione del tempo garantita dalle attività ripetitive che ci troviamo a svolgere.
L'effetto finale è davvero notevole, perché riesce nell'intento di raccontare una storia complessa con pochissime parole, lasciando a noi stessi il grande onore di riempirla di immagini e significati. Ne sia emblema il finale aperto, che dà una conclusione degna agli eventi, ma al tempo stesso lascia al giocatore non il compito di interpretarlo quanto quello di metterci un significato che spieghi le azioni del protagonista.
Il gioco è disponibile gratuitamente sul web. La versione a pagamento per iOS, più rifinita e con qualche feature in più, oltre a un esaustivo e assai interessante commento dei due autori, può essere acquistata in bundle con il suo prequel spirituale (The Ensign) a meno di 3 euro.
Il gioco non vi porterà via più di tre ore e, nonostante la scarsa rigiocabilità, vale sicuramente un giro! Un'altro vivido esempio di come la narrativa interattiva stia trovando nuove forme e si stia mischiando a nuovi generi sempre più allettanti anche per il grande pubblico.
Un politico divide l’umanità in due classi: strumenti e nemici.
Il ché significa che ne conosce una sola,
la seconda.
(Al di là del bene e del male - Friedrich Nietzsche)
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Parte il pre-order per il sesto capitolo di Civilization, il famosissimo strategico della Firaxis.
Il gioco promette nuove modalità di interazione col mondo di gioco, con città che si espandono sulla mappa, la possibilità di stringere alleanze e accordi anche complessi con le altre civilità nel gioco e nuove modalità multyplayer.
Non mancheranno ovviamente le caratteristiche che hanno reso famosa la serie, come la ricerca scientifica e il progresso lungo la storia che adesso dovrebbe riflettersi anche nei rapporti fra le diverse civilità.
Per l'occasione, su Steam è disponibile il capitolo precedente, Civilization V, in sconto.
Interrogatori, inseguimenti, perquisizioni... state pensando a un poliziesco, vero? Beh, ci siete quasi: Black Closet è un videogioco investigativo dal sapore noir ambientato in uno dei luoghi più minacciosi che possiate immaginare: un liceo privato femminile. Non mi credete? Continuate a leggere...
Voi siete Elsa, appena nominata presidentessa del Consiglio Studentesco. Venite da una famiglia di nuovi ricchi, il che vi rende perfetta per la vostra posizione: se le cose dovessero andare a “donnine allegre”, nell'Accademia di St. Claudine, i *veri* ricchi della scuola possono dare tutta la responsabilità a voi, espellervi e continuare la loro vita felice. E far filare tutto liscio è compito vostro: la scuola deve essere preservata da ogni scandalo, pubblico o privato, le studentesse devono avere voti alti, che lo vogliano o no, e naturalmente il Consiglio Studentesco deve fungere da modello di correttezza e disciplina durante il corso dell'anno.
Oh, e scordavo: una delle studentesse del Consiglio è una traditrice e vi metterà continuamente i bastoni fra le ruote. Buona fortuna!
Black Closet è il nuovo videogioco della Hanako Games, la stessa che abbiamo già visto con Magical Diary e Long Live The Queen. Come dicevo più sopra, è uno strategico-investigativo con leggeri elementi RPG (su RPS lo definiscono “detective game procedurale”, che in effetti è una definizione calzante). Ed è un gioco molto difficile, perché è spietato con i vostri errori e, anche quando state riuscendo a far andare tutto bene, ecco che vi butta addosso una complicazione extra di cui non avevate proprio bisogno. Mi ha ricordato alcune partite a Civilization in cui una mossa sbagliata può metterci seriamente in svantaggio – e me lo ha ricordato anche perché, come Civilization, Black Closet diventa una specie di droga: un turno e poi basta, un turno e poi basta... e alle 3 del mattino sono ancora davanti al computer!
Ma vediamo nello specifico come funziona il gameplay. La scuola di St. Claudine è piagata da problemi, piccoli e grandi: la figlia del noto politico sta fallendo in Storia, una ragazza viene bullata dalle compagne, altre ragazze aprono un giro di scommesse clandestine, altre cercano di piantare delle bombe sotto i banchi... e tocca a voi prevenire o risolvere questi problemi in modo che dall'esterno tutto sembri filare liscio.
Voi, in quanto Presidentessa del Consiglio, non dovete sporcarvi le mani in prima persona: avete ai vostri comandi cinque studentesse, ognuna con diversi punti nelle quattro abilità del gioco (Socialità, Osservazione, Intimidazione e Stealth), a cui potrete assegnare i diversi compiti. La studentessa Pinca Palla non ha voglia di studiare e sta facendo fare una figura di cacca alla scuola? Mandate una delle vostre scagnozze (“Minion” nel gioco) a chiuderla in uno stanzino e vedrete che cambierà idea! Sospettate che la studentessa Caia stia pianificando qualcosa di losco? Mandate un'altra scagnozza a frugare nella sua stanza! E così via...
Man a mano che risolverete le missioni, accumulerete dei punti esperienza da spendere per migliorare le abilità delle vostre scagnozze – e scegliere quale personaggio sviluppare e come farlo è una parte fondamentale per non fallire miseramente.
Il risultato delle missioni è dato dal punteggio della studentessa a cui avete assegnato il compito vs il punteggio della “difficoltà” del compito stesso, il tutto miscelato a un paio di tiri di dado, giusto per rendere tutto meno prevedibile.
Le missioni stesse sono randomizzate: due missioni che iniziano nello stesso modo possono evolversi in maniera molto diversa, quindi non conviene mai andare alla cieca e assumere che la soluzione che ha funzionato una volta funzionerà sempre. A questo aggiungete che ogni missione ha una scadenza, superata la quale l'avrete fallita e dovrete subirne le conseguenze (di solito un colpo alla Reputazione della scuola o al Karma del Consiglio, due punteggi che, se scendono di troppo, vi mandano al game over); questa scadenza però non sempre è esplicita, quindi vi tocca indovinare quali casi sono più urgenti di altri. Ci sono anche casi in cui non serve alcun intervento o per cui non vale la pena intervenire – specialmente se avete altri casi più scottanti per le mani.
Infine, ci sono dei casi più importanti di altri, quelli affidatevi da Miss Talmage, l'insegnante a cui fa capo il Consiglio: fallite uno di quelli e arriverete immediatamente al game over.
Insomma, dovrete regolarvi un bel po' come nella vita reale e far ricorso all'esperienza (e alle partite fallite) per imparare cosa è più saggio fare di volta in volta.
Devo dire che il tutto è stato calibrato molto bene: Black Closet è sempre difficile ma mai al punto da diventare impossibile o ingiusto nei confronti del giocatore. Ad un certo punto si sente un po' la ripetitività dei vari casi, ma questo succede quando manca davvero poco per arrivare a uno dei molti finali, quindi c'è poco da sopportare.
Questa parte più, diciamo, impersonale, è legata a una storia e a una serie di casi che si dipanano lungo tutto l'anno scolastico. Come vi dirà Miss Talmage all'inizio del gioco, c'è una traditrice nel Consiglio Studentesco, che fallirà apposta tutte le missioni che le affiderete. Dovete sbrigarvi a scoprire chi è prima della Festa del Raccolto e potrete farlo solo sviluppando la sua fiducia in voi. O forse no... e comunque questa è la punta dell'iceberg.
Black Closet vi dà molta libertà d'azione sia nella risoluzione dei vari casi, sia nel modo in cui interagirete con gli altri personaggi. Le cinque ragazze che compongono il Consiglio sono personaggi ben scritti, sviluppati a tutto tondo, e ognuna va gestita in modo diverso a seconda che sia la traditrice o meno (la studentessa traditrice è scelta a caso all'inizio della partita). Potrete scoprire chi è e cercare di farla confessare per poi espellerla; oppure potrete infischiarvene e limitare i danni in altro modo... in alcuni casi, a seconda di chi è la traditrice e di come vi comporterete con lei e con le altre ragazze, potreste ritrovarvi con una sola compagna a terminare il gioco – cosa per niente facile.
La storia che sovrasta tutto ciò è in verità molto semplice, ma questo non si avverte come un difetto perché è raccontata molto bene. La rivelazione finale è telefonata, ma il focus del gioco è posto sul come voi reagirete alla faccenda (e questo “come” dipenderà in larga misura dalle relazioni che avrete gestito nel corso di tutta la partita) più che sul colpo di scena vero e proprio.
Dove la scrittura brilla è proprio nelle relazioni con le ragazze, sia perché sono caratterizzate molto bene, sia perché potrete sviluppare tutta una serie di rapporti diversi, dall'amicizia, al romanticismo, al rapporto di fiducia “maestro-allievo”, a seconda della ragazza e delle vostre intenzioni.
Stupenda è anche l'ambientazione, che mischia la pacatezza di un scuola “di ragazze perbene” a un pizzico di noir, tutto con grande cura dei dettagli che ci vengono mostrati in piccole scene sparse nel corso dell'anno. Il ritratto di St. Claudine che ne viene fuori è credibile, particolareggiato e interessante.
Dal punto di vista della grafica e dell'interfaccia, come potete vedere dalle immagini a corredo della recensione, la Hanako Games ha prodotto dei bellissimo risultati. Mentre menu e interfaccia sono quelle che state vedendo, per quel che riguarda i personaggi sono presenti due “set artistici” fra cui scegliere, ognuno con le proprie illustrazioni bonus. Il primo è quello che vedete nelle foto ed è, secondo me, il migliore: i volti delle ragazze sono più espressivi, è pieno di particolari e in generale bellissimo da vedere. Il secondo set è quello che era presente nella demo, e potete dargli un'occhiata cliccando qua. Come vedete c'è una certa differenza.
In verità, le studentesse che non fanno parte del consiglio sono tutte realizzate con il secondo set e un po' lo stacco artistico si sente.
Le musiche sono poche ma sempre all'altezza della situazione: dopo aver giocato Black Closet almeno 7-8 volte, non ero ancora stufa della musica di sottofondo ai casi giornalieri. Molto carina è invece la melodia che si sente durante alcune scene particolari (l'esibizione nella Chiesa, per esempio, e altre occasioni).
Con Long Live The Queen la Hanako Games aveva già fatto il salto dal panorama amatoriale a quello professionale, e questo Black Closet non fa che confermare questo passaggio. Black Closet è un gioco divertente, ben curato sia al punto di vista della storia che del gameplay, e non ha paura di mettervi davanti una sfida non proprio facile – e di dover di conseguenza fare molta attenzione ad essere ben bilanciato. Una volta che lo si comincia è difficile metterlo da parte perché c'è sempre la voglia di risolvere solo... quell'ultimo... caso...
Freeciv è un gioco di strategia il cui scopo è far fiorire, militarmente, tecnologicamente e culturalmente la propria civiltà: il giocatore impersona il leader di una civiltà e ne conduce l'evoluzione a partire dall'anno 4000 a.C. sino all'era spaziale.
Vi ricorda qualcosa?
Chi ha pronunciato la parola Civilization ha visto giusto. Il gioco è infatti ispirato alla celebre serie creata da Sid Meier e, in particolare, ricalca, nella grafica e nelle meccaniche, Civilization II.
Cosa c'è di speciale?
Di speciale c'è che il gioco è open source ed è totalmente giocabile gratuitamente via browser, in modalità Single-Player o Multi-Player.
In tempi meno interessanti, il solo scrivere XCOM (anzi, X-Com) sarebbe bastato per far capire di che genere di giochi stessimo parlando. Ma oggi, con la moda dei reboot in salsa FPS di titoli del passato (si vedano Syndicate e lo stesso XCOM), la precisazione era d'obbligo.
La notizia è questa: Firaxis Games, già creatrice di Alpha Centauri e di alcuni episodi di Civilization sotto etichetta 2K ha ricevuto l'incarico di far ripartire la serie che vede per protagonista un team di specialisti chiamati a difendere la Terra da misterosi invasori alieni. Del gioco originale, uscito ormai nel lontano 1993, ricordiamo con piacere le sfide all'ultimo turno, l'emozione nell'abbattere il nostro primo UFO, il terrore nell'affrontare uno sciame di Crisalidi, i mal di testa generati dagli Ethereal e dai loro attacchi mentali.
Di concreto e visibile non c'è ancora nulla, a parte le solite rassicurazioni da parte degli sviluppatori (tipo: "siamo grandi fan del gioco originale"), quindi meglio tenere a bada l'entusiasmo, per ora. L'uscita è prevista per la fine di quest'anno, quindi l'attesa non sarà poi troppo lunga (naturalmente i ritardi sono sempre dietro l'angolo).
Il sito di OldGamesItalia è attualmente "in letargo". Nuovi contenuti saranno aggiunti con minore regolarità e con possibili lunghe pause tra un articolo e l'altro.
Il forum rimane attivo, ma meno legato al sito, e gli aggiornamenti riguarderanno principalmente le sezioni di IF Italia e della versione italiana del Digital Antiquarian e del CRPG Addict.
Grazie a chi ci è stato vicino nei vent'anni di attività "regolare" di OldGamesItalia, a chi ha collaborato o a chi ci ha soltanto consultati per scoprire il mondo del retrogaming. Speriamo di avere presto nuove energie per riprendere un discorso che non vogliamo davvero interrompere.
Grazie, OGI. Arrivederci!
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