Storie Videoludiche - Episodio 1: Io gioco a Monkey Island

Questa brevissima storia parte nel lontanissimo 1982 a San Francisco da una software house che prese il nome di Lucasfilm Games. Ma noi non racconteremo la storia della compagnia, del fatto che George Lucas la volle come divisione videoludica della sua casa cinematografica o di come Ron Gilbert, David Fox e tutti gli altri scrissero la storia delle avventure grafiche.

Benvenuti al primo episodio di Storie Videoludiche nel quale troviamo una bambina che nel 2019 ama giocare a Monkey Island e tante altre avventure grafiche.

Parliamone insieme nel nostro OGI Forum!

Grim Fandango: il romanzo... in italiano!

Siamo contentissimi di annunciare che la traduzione italiana del romanzo tratto dal gioco Grim Fandango è stata completata!

Alcuni di voi avranno seguito i progresso sul forum, durante quest'anno, ad opera di Blackmonkey e dei suoi "colleghi" del Monkey Island Wold Forum. Adesso, finalmente, la traduzione è stata completata ed è scaricabile gratuitamente qui o qui, in formto epub, mobi, pdf e AZW3.

Se avete segnalazioni, potete farle qui. Il romanzo in versione originale è invece scaricabile a questo link.

Buona lettura!

Broken Age

Finanziato grazie ad una raccolta fondi record sul KickStarter, a lungo atteso e in due parti diviso Broken Age (nomen omen) è, come da promessa, un ritorno al passato, un tentativo di creare un capolavoro degno dell’epoca d’oro del videoludo. Di più: Broken Age è il ritorno di Tim Schafer all’avventura grafica pura, il genere che lo ha consacrato all’olimpo del gaming. Pregi e difetti.

Vella & Shay
Il titolo di Double Fine si apre con un menu di selezione che permette di intraprendere a turno le avventure di Vella o Shay, due bambini oramai divenuti adolescenti. Quella che si presenta al giocatore è una sfarzosa schermata bipartita gravida di premesse che trasuda vecchie, ma buone dicotomie e chiari simbolismi: sole e luna, ragazzo e ragazza, bianco e nero, natura e scienza sono elementi che ci pongono immediatamente di fronte alla realtà di due universi differenti che cercano di sfiorarsi, di fondersi e che, forse, non arriveranno mai ad incontrarsi se non per brevissimi momenti.

Mamma 2.0
Nelle profondità dello spazio, a bordo dell’incrociatore Nostranavis, un’intelligenza artificiale impazzita che risponde all’identificativo di “Mamma” tiene prigioniero un adolescente di nome Shay Volta; intorno al proprio “cucciolo” ha elevato scudi protettivi di pezza e innalzato firewall a base di panna montata.
Accade poi che l’infanzia termini, che ci si stufi di questa prigione imbottita. È in questo preciso momento che si risveglia il lupo, un’entità latente finché un giovane ragazzo che cresce prova il desiderio di salvare damigelle in pericolo.

Costume
Nel contempo, lungo le coste glassate di Dulcia, Velouria Tartine ha ricevuto il più grande onore: essere selezionata per partecipare al banchetto delle damigelle… come portata principale!
Un leviatano iroso, il temibile Mog Chotra, minaccia periodicamente il pacifico villaggio di fornai e deve essere placato. Quello di Vella è un mondo fatto di bei vestiti, torte e pasticcini e parenti sorridenti (con una piacevole eccezione) che, con nonchalance, imbastiscono un sacrificio che ha i crismi di una festa di compleanno o forse di un addio al nubilato.

Puzzle 1.0
Broken Age parte uno è un viaggio che ha il sapore dell’avventura punta e clicca tradizionale, qui proposta con sfide facilitate per meglio incontrare i gusti delle generazioni moderne; una prima tranche semplificata forse anche per rimanere in linea con il tema del gioco.
Nulla di male: il titolo, che ha il suo punto di forza nella presentazione e nell’illustrazione delle vicende, scorre veloce (circa 4 ore) e si regge piacevole sulle invenzioni di enigmi “innocui”.
I puzzle hanno lo stesso valore pedagogico del gioco delle forme, perché in BA è divertente aprire pacchi regalo, camminare sulle nuvole (letteralmente!), raccogliere spruzzatori di panna montata e premere bottoni colorati senza sentire il “peso” della sfida; il tutto mentre impariamo a conoscere Vella e Shay.

Nuvole di panna su nel cielo” – cit.
Non si può continuare a parlare di BA, senza rendere tributo all’eccellente grafica. Dal sapiente pennello dell’artista Nathan Stapley, intinto sulla tavolozza del genio di Tim Schafer (inventore del Cron-o-binetto!), non potevamo che aspettarci una massiccia iniezione di fantasia in quella che presto si traduce in una psichedelica overdose sensoriale.
La grafica di BA è un tripudio di tinte sature e forme stilizzate: sull’astronave di Shay troviamo un quadro comandi di gomma, che pare scaturito da un catalogo di articoli per la dentizione, e tanta, tanta lana lavorata in buffi animaletti antropomorfi; le cabine di teletrasporto sono “comari” pasticcione e parlanti, mentre icone colorate formano una segnaletica di sorrisi e frecce che decora le pareti della Nostranavis. Non mancano, nei punti chiave, orbi di controllo che materializzano, con inquietante frequenza, il volto benevolente e sempre vigile di Mamma.
Per contro, Vella, rigorosamente a piedi scalzi, galleggia leggiadra fra le periferie di villaggi di nuvole dipinti, casette di dolciumi, paeselli costruiti con sabbia e secchiello e foreste di alberi parlanti; ciascun ambiente popolato dalle costituenti basilari delle fiabe: tagliaboschi, nonne, serpenti.
Molto del “testo” di BA è nelle immagini, nelle invenzioni e nei personaggi fantastici e coloratissimi. BA è come un libricino per bambini con le sagome che si innalzano pronte per essere afferrate e manipolate per il nostro godimento.

Il lupo perde il pelo… e tutto il suo charme
Dopo un primo atto fatto di non troppo velate, ma eleganti allegorie, di raffinate maschere e buffe ubicazioni, Tim decide inspiegabilmente di togliere il vestimento a tutte le sue creazioni, mostrandocele per quello che in realtà sono. Mai scelta fu più infelice!
Nudo, Broken Age delude. Quando l’allegoria sveste la giubba e assume le sembianze di ridicoli alieni, che paiono fuoriusciti da uno dei peggiori episodi di Star Trek, e di pallidi genitori che vantano un campionario di battute estremamente povero, finalizzato in buona parte alla risoluzione degli enigmi, BA si sgretola come un castello di Costarena davanti ai nostri occhi.
Un villain formidabile, in grado di rivaleggiare con i fasti di Adrian Ripburger o di Hector LeMans, un nemico che nel primo atto ci era parso alla stregua di un frammento di psiche che si ribella agli schemi sicuri dell’infanzia, diventa un antagonista da B-movie con cui condivide la propensione per lo sproloquio. Lo stesso incontro di Vella con l’entità Mamma è momento assolutamente anticlimatico: se era logico immaginare che l’argomento principale del dibattito fosse Shay, preparatevi piuttosto a disquisizioni su come armare una bomba e come reindirizzare i controlli manuali dell’astronave.
Al di là dell’interpretazione, che è elemento legato alla sensibilità di ciascuno, mi pare oggettivo il difetto di BA: mentre nella prima installazione le allegorie vengono presentate al giocatore tramite due vettori complementari, i.e. grafica e testo, nella seconda parte questa comunione di spezza, gli ambienti fungono unicamente da cornice ai puzzle, mentre il narrato viene condensato in due lunghissime esposizioni didascaliche, peraltro prive di mordente.
Con un po’ di fantasia è ancora possibile ricollegare gli scampoli di trama presentati nel secondo atto a quanto già appreso e immaginare un quadro allegorico complessivo che però non ha né la forza, né la freschezza della prima parte, arrivando a “culminare”, per altro, in un finale scialbo e banale.

Puzzle 2.0
Broken Age atto II doveva essere il momento in cui i due protagonisti, scambiatisi di contesto, maturavano e discioglievano le bugie intessute per il loro bene dai genitori, perché Broken Age mi era parsa una novella della crescita, e invece ci troviamo dinanzi al classico muro di enigmi innalzato in locazioni riciclate (fatte salve alcune variazioni cosmetiche davvero minime).
Non solo dobbiamo tutta la longevità della seconda parte (doppia rispetto alla prima, parliamo di circa 8 ore) al lavoro necessario per disciogliere i puzzle, ritroviamo qui quanto di “peggio” la generazione old-school abbia partorito nel corso degli anni: backtracking, pensiero laterale e trial and error. Per aggiungere danno alla beffa, molti degli enigmi sono i medesimi dell’atto primo, riproposti al giocatore in una variante a difficoltà aumentata.
È doveroso poi accennare ad un particolare enigma concernete la riattivazione di un simpatico poliedro, un puzzle talmente “eccitante”, almeno così deve essere parso a Tim, che, per l’occasione, saremo costretti a rifare ben TRE volte!
Quel che è peggio, Broken Age atto II si svolge come un episodio di McGyver, o A-team, dove i protagonisti sono intrappolati in un ambiente “ostile” disseminato per nostro uso e consumo di tutte quelle chincaglierie utili per fabbricare impensati ed impensabili (almeno finché non realizzati) ordigni, aggeggi e congegni necessari per evadere col botto! Sic!
Infine, il gioco nasconde indizi per procedere nella storia di Shay nei segmenti di Vella e viceversa, spezzando così la sospensione dell’incredulità. Il giocatore è costretto a diventare entità alienata dal gioco che tutto gnosce; solo la sua onniscienza consente di trasmettere gli indizi tra i due personaggi grazie ad una supposta telepatia fra i due character (unica spiegazione possibile, ma non soddisfacente).

Sonoro 2.0
La musica di BA rientra nella categoria non mi ha dato fastidio, né mi ricordo di alcun brano in particolare. È bene invece spendere due parole sul doppiaggio: Elijah Wood (Frodo della trilogia dell’anello), Wil Wheaton (il guardiamarina Wesley Crusher di Star Trek: Next Generation) e Jennifer Hale (la metà dei videogiochi in commercio) sono alcune delle voci celebri che donano verbo alle belle figure. Il lavoro svolto è qui incredibile con Jennifer Hale che, nemmanco a dirlo, è carismatica come al solito.

Il gioco spezzato
Broken Age, con la sua produzione travagliata, dimostra chiaramente come spezzettature, episodi e trilogie non giovino all’armonia complessiva di un videogioco. E non si tratta necessariamente del riciclo di alcuni asset o, finanche, di un finale poco ispirato, il vero problema riguarda la possibilità di modificare in corso d’opera. Durante il gap fra un’installazione e la successiva si rischiano contaminazioni sia da parte dello stesso artista, che dedicando troppo tempo all’opera rischia di appesantirne le “tinte”, sia da parte del vociare di un pubblico insoddisfatto che richiede modifiche sostanziali, spesso con poca cognizione di causa.
È anche dilatato il tempo concesso al giocatore per pensare e riflettere sulle tematiche del gioco; c’è tempo per farsi un’idea e “ricamare” su di essa per poi provare frustrazione quando si realizza d’improvviso che il giocattolo ha preso una direzione diversa rispetto all’immaginato e da quanto sperato.

Soppesando
Come si può non volere bene a Tim Schafer? Day of the Tentacle, Full Throttle e Grim Fandango, esistono grazie al suo genio. Pregi e difetti di Broken Age sono sulla bilancia, il giudizio complessivo dipende dunque da quanto siamo disposti a perdonargli.
Per quanto mi riguarda la bontà del primo atto, corto ma ispirato, viene vanificata dal cambio di rotta del secondo. La trama spoglia e spogliata, il muro di enigmi eretto e le ambientazioni riciclate deprezzano il valore complessivo dell’avventura che raggiunge una sufficienza stiracchiata, un sei di incoraggiamento che fa del titolo Double Fine il classico capolavoro mancato.

I sottotitoli in Italiano del documentario dedicato alla produzione di Broken Age, su LucasDelirium

Un'interpretazione di Broken Age, su LucasDelirium

Il museo LucasArts torna a sorprendere

È da almeno un anno che non rimetto mano sul museo LucasArts, convinto oramai dell'impossibilità di completare le oramai piccole ma fastidiose mancanze rimaste. Ed è qui che sorprende, il museo LucasArts, perché in un tempo molto breve spuntano fuori quattro chicche:

Si ringraziano, come nostro solito, tutti i contributori (o contibuenti?) e si invitano i gentili lettori a recarsi sul nostro forum ufficiale pimpante inossidabile l'unico col bollino olografico.

Pubblicato Grim Fandango Remastered

An Epic Tale of Crime and Corruption in the Land of the Dead!
Manny Calavera torna sui nostri schermi grazie a questo remake del classico senza tempo della LucasArts curato dai Double Fine Productions di Tim Schafer.
Per PS4, PSVita, PC, MacOS e Linux.

Lo seguivamo da tempo e finalmente è uscito.
Riusciranno gli oldgamer di tutto il mondo a resistere al suo fascino?!?

Visita il sito ufficiale

Acquista il gioco su GoG

Un remaster per Grim Fandango

Notizia flash, appena giunta dall'E3 2014 e più precisamente dalla conferenza Sony.

Grim Fandango, uno degli ultimi classici dell'epoca d'oro delle avventure grafiche, tornerà in versione rimasterizzata su PS4 e PSVIta (non si hanno info su ulteriori piattaforme).

A richiederlo a gran voce tramite una lettera strappalacrime, la piccola Sally, 10 anni, manine paffute, barba e il faccione di Tim Schafer.

Residual "Fandango"

Dopo " solo" 9 anni di sviluppo, tanta fatica e mille problemi tecnici da risolvere finalmente è stata rilasciata una versione stabile di Residual, il "motore" per far girare su sistemi moderni vecchie glorie in 3d del passato, in primis una delle migliori avventure grafiche di sempre, quel Grim Fandango che non si può non celebrare.

Lo sviluppo prosegue per includere anche altri giochi come ad esempio il quarto Monkey Island, ma la nostra speranza è che questo progetto trovi una via d'unione con ScummVm così che gli avventurieri abbiano un'unica piattaforma su cui lavorare.

E ora riprendete in mano la falce!

Il sito di Residual
Old Avventurieri ne parlano sull'Ogi Forum

 

Ogi Museum: infornata natalizia!

 

Come dice il buon Gharlic, essendo che i Maya sembrano aver toppato alla grande per quanto riguarda la fine del mondo, non potevamo esimerci da un mega aggiornamento dell'Ogi Museum:

Può bastare? Buona visita!
 

Un giorno un'avventura: Grim Fandango

Pochi commenti sono necessari per presentare l'avventura protagonista dell'avventura del giorno, quel Grim Fandango da molti ritenuta la miglior avventura mai realizzata; quale occasione migliore quindi se non quella fornita dagli amici di JTA di riportarci alla memoria le avventure di Manny e della sua falce "sfortunata"?

Di cose ce ne sarebbero da dire a bizzeffe, ma lasciamo spazio alla recensione e ai vostri eventuali commenti dalla terra dei non morti...

La recensione di Grim Fandango
Il crocevia delle anime sull'Ogi Forum

Grim Fandango

La storia:
Manny Calavera non è certo uno scheletro che si può definire fortunato: lavora infatti duramente nella Terra dei morti (che poi a dire la verità è più un purgatorio..) col ruolo di venditore e in pratica deve cercare di appioppare alle nuove anime perse arrivate nel suo mondo dei pacchetti-viaggio per facilitarne il loro arrivo nell'aldilà.

Così facendo però più che altro arricchisce il suo capo, il perfido Mr. Copal, che è il boss dell'agenzia DDM, ovvero il Dipartimento Della Morte. Ok,non è il massimo della vita come impiego, ma Manny deve farlo perché ha un sacco di debiti e solo lavorando per Copal può cercare di estinguerli e raggiungere felicemente (?) anche lui l'aldilà ..

Purtroppo non è un tipo baciato dalla fortuna Manny! Riceve infatti la visita solo dei clienti più poveri, i quali non possono permettersi proprio nulla e lasciando al nostro eroe solo dei miserissimi contratti per nulla redditizi; nemmeno un avvelenamento di massa lo porta a clienti facoltosi...

Succede il contrario invece al suo collega, Domino, un tipo spaccone e arrogante che gode dell'appoggio indiscusso del capo; stanco della situazione Manny cerca di darsi una mossa: intercetta un caso per Domino e ne prende possesso! Si tratta di Mercedes Colomar, una bella scheletra dal passato immacolato che potrebbe avere accesso al biglietto più di lusso che l'agenzia può offrire, quindi un bel pacco di soldi.

Ma Manny, purtroppo, pasticcierà tutto e manderà la poverina a compiere il suo viaggio a piedi, viaggio che dura ahimé la bellezza di 4 lunghi anni, attraverso luoghi davvero poco raccomandabili.

Manny verrà ripreso duramente dal suo capo in un incontro nel quale sarà presente anche l'acerrimo rivale Domino e verrà rinchiuso per inettitudine in uno sgabuzzino dell'agenzia. Un colpo di fortuna però verrà finalmente incontro a Manny, e vestirà i panni di Salvador Limones (vi ricorda qualcuno?), un rivoluzionario a capo di un'organizzazione di ribelli che vuole smascherare i loschi traffici che si compiono all'interno del DDM. Manny, mosso dallo stesso desiderio di vendetta, si coalizzerà con i ribelli cercando di porre fine a questo enorme inganno.. Partirà così il suo lungo viaggio alla ricerca della verità e anche di Mercedes, viaggio che porterà il nostro Manny sino alle zone più pericolose della Terra dei morti..

Grafica e sonoro:

Grim Fandango abbandona un po' il vecchio stile grafico dei giochi Lucas e intraprende una strada nuova, quella del look tridimensionale. I personaggi in 3d si muovono su scenari prerenderizzati dall'indubbio impatto grafico; tutto si rifà a una rivisitazione degli anni '40 o ' 50, con musichette noir che confermano la mia supposizione.

Le schermate saranno sempre diverse come inquadratura, conferendo un taglio più gradevole da vedere. Ogni schemata è davvero bella da ammirare, con una discreta varietà di elementi presenti e un sapiente uso dei colori che sopratutto negli esterni risulteranno essere molto forti.

I personaggi si muovono discretamente sullo schermo, anche se per quanto riguarda la loro realizzazione non siamo di certo davanti a dei capolavori. Va bene che sono tutti degli scheletri, però sono anche un po' troppo cubettosi e tendono a sfocare quando sono ripresi in primo piano. Glottis, il nostro amico-autista, risulta poi essere uno dei più squadrati.. Niente da dire invece per la loro caratterizzazione che è davvero ottima, cosa che difficilmente troviamo nelle ag odierne...

Gli oggetti con i quali interagire non saranno moltissimi e per non perdersi nella ricerca di essi, è stata implementata una utile funzione: lo sguardo di Manny si girerà nella direzione di un hot spot presente nell'ambientazione in cui ci troviamo.

Il sonoro è molto carino e, come detto poco fa, è composto da musichette noir che richiamano agli anni '40, alle quali si alterneranno successivamente anche ritmi più latini, visto che il luogo dove ci muoviamo ha chiare discendenze messicane.

Il gioco è localizzato in italiano per quanto riguarda le voci, mentre non presenta nessun sottotitolo (se non nei dialoghi con gli altri personaggi!). Le voci sono davvero ben interpretate, sopratutto quella di Manny e Glottis, e in generale interpretate con toni allegri e scanzonati (come tutto il gioco d'altronde!). Un applauso anche alla qualità dei dialoghi che, in puro stile Lucas, ci strapperanno in più di un'occasione delle risate per il loro sarcasmo e ironia. Gli effetti sonori e ambientali sono di ottima fattura anch'essi.

Interfaccia ed enigmi:

Anche qua è stato dato un taglio netto col passato: scordatevi il mouse, qui si gioca tutto con la tastiera. Con una specie di interfaccia che ricorda molti giochi action recenti, muoveremo Manny con l'ausilio delle freccie direzionali per impartirgli i movimenti; con il tasto INVIO invece eseguiremo le azioni possibili sul momento(una sorta di tasto sx del mouse per il resto delle avventure).

Con il tasto "i" accediamo al nostro inventario, che qui è visualizzato in maniera molto originale: in pratica Manny mette mano al suo infinito doppiopetto e con una visuale ravvicinata ci mostrerà a uno a uno gli oggetti nel suo interno; quando si fermerà su quello che vorremo utilizzare, basterà selezionarlo con il tasto INVIO per poterlo usare. Da menzionare il fatto che non si porteranno comunque mai valanghe di oggetti contemporaneamente.

Con lo SHIFT destro potremo far correre Manny, mentre per accedere a tutte le opzioni, tra le quali quelle di salvataggio, basterà premere F1. Gli enigmi, se così possiamo chiamarli, sono abbastanza carini e mai fuori di logica, solo a volte un po' complicati nel senso che si dovrà pensare un po' fuori dalle righe, ma comunque niente di irrisolvibile.

Cercare di esaurire sempre gli argomenti con chiunque parlerete sarà fondamentale, perché sarà grazie ai dialoghi che potrete venire fuori da ingarbugliate situazioni. Comunque in linea di massima la difficoltà di GF sarà costituita per la quasi totalità dal saper usare gli oggetti in proprio possesso nel loro giusto posto.

Conclusioni:

Grim Fandango, ovvero una delle migliori avventure di sempre. Come nel classico stile Lucas, anche in questo titolo troveremo un alto tasso di simpatia e umorismo che difficilmente si può reperire in altre produzioni. Unite questo a una realizzazione tecnica di tutto rispetto che quasi non sfigura con le produzioni attuali (GF è del 1998...) e uno svolgimento che fila via liscio, senza parti frustranti o enigmi sfasciacervello, e avrete un quadro completo.

L'unica nota stonata potrebbe essere il diverso sistema di controllo, poco sfruttato in questo campo. Per chi campa a pane e mouse, passerà un po' di tempo prima che riesca a manovrare Manny come si deve, ma poi presa la mano tutto filerà liscio come l'olio... Manny e tutto il mondo che lo circonda vi rapiranno sin da subito al punto che vi arrabbierete quando, prima o dopo, il gioco finirà...

Consigliato indistintamente proprio a tutti, una vera pietra miliare nel campo delle avventure grafiche.

(Recensione a cura di: Bandy)

Le discussioni sulla terra dei non morti continuano sull'Ogi Forum

Ogi Museum: ritorno alle origini

          

Eh sì, ritorno alle origini per il Museo amato dagli Italiani (Oldgamer, si intende); tornano infatti da protagonisti i giochi Lucas con un doppio aggiornamento, dedicato a Indiana Jones and The Last Crusade e al sempre verde Grim Fandango.

Che dire, la dimensione enciclopedica di questa ala del museo sorprende anche il sottoscritto, quindi l'invito come sempre è di fare una visita e dare un'occhiata in giro!

La pagina di Indy 3
La pagina di Grim Fandango
L'ufficio dell'esimio Direttore sull'Ogi Forum

Grim Fandango Stop Motion

 

Grim Fandango è ritenuto da molti una delle migliori avventure mai realizzate e come naturale conseguenza sono numerosi i fan che hanno un'adorazione quasi sfrenata per il titolo Lucas.

Segnaliamo con piacere il progetto di PixFrog, un simpatico personaggio che ha deciso di realizzare un corto in Stop Motion tratto dalle cut scene di Grim Fandango; sul suo blog potrete seguire passo passo le fasi di realizzazione dei vari personaggi e del setting: speriamo di poterlo ammirare presto in tutto il suo splendore! 

Il blog del progetto
Costruiamo il nostro cortometraggio sull'Ogi Forum

Grim Fandango Deluxe

Per molti Grim Fandango è una delle migliori avventure grafiche di sempre e l'ultima grande perla della fase avventurosa della LucasArts; a dispetto però di una storia e di un gameplay unici e per certi versi mai avvicinati da altri titoli, l'avventura ispirata dal genio di Schafer soffriva (e ancora di più oggi soffre) per un comparto grafico forse non all'altezza del resto.

I fan ovviamente non si fermano davanti a nulla e con l'ausilio di Residual, una macchina virtuale nata indipendente e poi integrata nella famiglia di progetti laterali di ScummVm per permettere a Grim Fandango di girare sulle macchine moderne, è partito un progetto volto a migliorare l'aspetto grafico di questa epica avventura.

I problemi, come potrete leggere anche sul blog dedicato al progetto, sono diversi, ma come amanti mai traditi di questa perla videoludica non possiamo che fare il tifo per chi ha deciso di imbarcarsi in un'impresa del genere!

Link al blog del progetto
Link al sito del progetto Residual
Link alla discussione sul forum dedicata a Grim Fandango

 

Le top 10 LucasArts

Sul fatto che la LucasArts abbia creato diversi capolavori durante il suo periodo d'oro è cosa nota a tutti, soprattutto a chi concretamente in quegli anni c'era e può testimoniare in prima persona la cura e l'amore che questa software house riusciva ad infondere nelle proprie opere.

Non stupisce quindi vedere molti titoli di quel periodo aureo presenti in diverse classifiche; oggi però vogliamo segnalarvene due particolari, la prima relativa ai migliori doppiaggi, mentre l'altra relativa alle migliori trasposizioni fumetti > videogiochi, entrambe linkate in calce alla news.

Ecco quindi il secondo e quarto posto per i doppiaggi grazie a Grim Fandango e Secret of Monkey Island e l'ottimo nono posto per i fumetti da parte di Sam & Max; noi crediamo che sopratutto quest'ultimo avrebbe meritato di più, ma voi cosa pensate? Proviamo a stilare la nostra classifica?

Link alla classifica dei dieci migliori doppiaggi
Link alla classifica delle dieci migliori trasposizioni fumetti/videgiochi