La Macchina del Tempo - Novembre 1982 (VIC-20 e Commodore 64)

 
 
 
Il primo viaggio con La Macchina del Tempo sulle pagine di OGI è molto ma molto lontano negli anni, in quanto ci porta nel mese di Novembre del 1982. Sul mio canale troverete altre puntate dedicate a questa mensilità e ad altre piattaforme, qui parliamo di quelle Commodore: i famosi computer VIC-20 e 64 che di fatto si passano il testimone in una staffetta che definire vincente sarebbe riduttivo.
 
Già sul mercato da qualche tempo, le riviste tardavano a recensire giochi per Commodore 64 e li troviamo solamente adesso ma in ottima quantità, prevalentemente conversioni da coin-op Midway, importazioni di titoli già disponibili su Commodore MAX o adattamenti di giochi conosciuti su VIC-20. Quest’ultimo invece è in piena maturità e si vede nella qualità media delle uscite che si rivelano spesso buoni prodotti con ottimo codice, anche se spesso ispirati a cabinati di grande successo.
La datazione dei giochi per C64 è particolarmente incerta in quest’occasione, dato che molti sembrano essere stati effettivamente disponibili per l’acquisto solo ad anno nuovo.
 
A presto per continuare a scoprire le pubblicazioni su altri sistemi del Novembre 1982!
 

Gianluca "Musehead" Santilio, youtuber raffinato che trasmette dalla campagna senese, esperto di retrogame, avventure grafiche e birre. Voce nota anche per le varie partecipazioni a podcast come Archeologia Videoludica e Calavera Cafè, per chi desidera seguirlo ricordiamo, oltre al suo canale YouTube dell'Archivio del Sig. Santilio, anche il suo blog, dove approfondisce i propri video e la pagina Patreon, dove chi vuole può sostenerlo con una donazione mensile.

Aggiornamenti di fine estate per l'OGI Museum

Con l’Autunno quasi alle porte, torna puntuale il consueto aggiornamento quindicinale del museo di OGI.
Ecco un dettaglio delle novità che potete trovare girovagando tra i nostri corridoi e le nostre teche virtuali:


NUOVE SCHEDE:
Oil Imperium di reLINE Software per AMIGA e per PC
The Manager di U.S. Gold per AMIGA

AGGIORNAMENTO SCHEDE ESISTENTI:
Aggiunta la prima edizione scatolata di Return to Zork
Aggiunta l’uscita n.17 (Skyfox) alla Collana Commodore Software by C.T.O.


Come sempre un doveroso ringraziamento va a tutti i collaboratori che continuano con passione ed entusiasmo ad inviarci nuovo materiale.
Se anche Voi volete contribuire a rendere ancora più prestigioso il museo con i Vs. contributi, potete proporre qui la Vostra candidatura.
Ricordiamo infine che l'area del forum dedicata al museo rimane sempre aperta per accogliere commenti e discussioni su quanto esposto.

Progetto ARMIGA, una retroconsole ad alta fedeltà

Stanchi di emulatori e alla ricerca di vecchie sensazioni videoludiche? Come avrete intuito dal titolo a  soddisfare gli aficionados della mitica console della Commodore ci hanno pensato gli organizzatori dell'Armiga Project. Di cosa si tratta esattamente? Di una mini retroconsole compatta realizzata con un Raspberry PI e un drive per floppy per Amiga 500.

Il Raspberry PI è una scheda single-board delle dimensioni di una carta di credito sviluppata nel Regno Unito per scopi didattici e per promuovere l'insegnamento dell'informatica che ha riscosso molto successo per la propria versatilità. Gli estimatori di questo prodotto non mancano neanche in Italia  e anzi in molti la ritengono un prodotto rivoluzionario. La community di utilizzatori  di questa scheda per gli scopi più diversi è infatti molto folta. Il Raspberry PI usa un processore ARM1176JZF-S , da qui il nome di ARMIGA.

Il progetto è ancora in fase di sviluppo e sebbene alcuni prototipi siano già stati realizzati, il futuro di questa iniziativa passerà quasi necessariamente da una campagna di crowdfunding. L'obiettivo sarà quello di ricreare abilmente l'esperienza di gioco dell'Amiga 500 nella sua totalità , rispettando persino i tempi di caricamento e altri dettagli molto importanti per un vero retrogamer. Come mostrano le immagini di sicuro si tratterà di un prodotto di piccole dimensioni e facilmente personalizzabile. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi!

Armiga sull'Ogi Forum

Giù il cappello per lo zio Jack
Computers for the masses, not for the social classes

L'8 aprile 2012 è scomparso Jack Tramiel, il papà della grande Commodore. Si parlerà per sempre di questo eccezionale personaggio che ha cambiato il mondo e noi redattori di C=FanGazette n.1 ci siamo sentiti in dovere di dedicargli questo affettuoso ricordo.

Nato in Polonia nel 1928, Jack Tramiel è considerato il padre fondatore della “cybercultura”. Sopravvissuto a qualcosa come 6 anni di campi di lavoro nazisti (dove perse entrambi i genitori), fu liberato dagli americani nel 1945. Di lì a poco entrò a far parte dell’esercito USA dove imparò ad accomodare le macchine da scrivere.

Una volta congedatosi dall’esercito lavorò qualche anno come taxista e mise da parte un po’ di denaro con cui comprò una bottega nel Bronx dove vendeva e riparava macchine da scrivere. Il negozio si chiamava: “Commodore Portable Typewriter” ed ebbe un tale successo che il vecchio Jack, spostatosi in Canada l’anno successivo, espanse la sua impresa, rinominata “Commodore Business Machines”, alla vendita di
materiale da ufficio e calcolatrici meccaniche.

Le cose però alla lunga non andarono molto bene per via della concorrenza giapponese e della Texas Instruments (che producevano calcolatrici elettroniche a basso costo) e la CBM fallì nel ‘76. Per tutta risposta lo Zio Jack riuscì ad ottenere 3 milioni di dollari dal ricco socio/investitore Irving Gould, con cui si comprò l’americana “Mos Technologies” cambiandone la ragione sociale in “Commodore International”.

La grande idea che poi divenne rivoluzione fu sua, dello Zio Jack: “Computers for the masses, not for the social classes”. Durante la sua gestione, la C= produsse il Commodore Pet, il Vic-20 ed il Commodore 64. Autentico squalo del mercato nei primi anni ‘80, in meno di 2 anni Zio Jack fece scendere il già basso prezzo del C=64 da quello di lancio di 595 a 199 USD annientando così ogni concorrente e facendo allontanare quasi qualsivoglia investitore dal mercato degli Home Computer.

Nel 1984, Tramiel vendette le sue quote della società ed abbandonò così la sua Commodore. In seguito lo comprò l’Atari e l’ultimo suo contributo degno di nota fu il mitico Atari ST. Zio Jack precedentemente aveva
anche provato ad acquistare Amiga Inc. e la sua tecnologia d’avanguardia ma senza successo perché la Commodore offrì oltre 4 volte la cifra da lui proposta.

Una piccola curiosità sullo Zio Jack riguarda i magnifici gioielli, unici al mondo, che l’Atari aveva fatto costruire come premio per i concorsi sui videogiochi della serie “Sword Quest” per Atari 2600 (cose come spade e corone d’oro tempestate di pietre preziose), 3 dei quali (su 5) non furono mai assegnati per via del fallimento dell’Atari dell’83. Pare che fossero esposti nel suo salotto di casa.

Nella sua accezione più antica, la parola “eroe“ veniva utilizzata per definire grandi condottieri, re o guerrieri di cui si narravano le grandi gesta nei peomi epici. Ora, C=FangGazette non è certo l’Iliade e qua tra le nostre redazioni
non abbiamo nessuno che si chiami Omero... Di fatto però se oggi tutti noi abbiamo un computer in casa lo dobbiamo in gran parte alla Commodore, alla visioni e all’operato di Jack Tramiel, un vero eroe dei tempi moderni.

L'articolo è apparso originariamente su Commodore Fan Gazette n°1e viene qui riproposto per gentile concessione degli autori.

Ricordiamo Jack Tramiel anche sull'Ogi Forum

Arriva Commodore Fan Gazette

Reduci malinconici del periodo d'oro di Amiga e Commodore, credo possiate accogliere con piacere la notizia dell'arrivo di Commodore Fan Gazette, una rivista amatoriale dedicata a tutto quello che c'è stato, c'è e ci sarà al mondo della grande C.

Il primo numero è già liberamente scaricabile e non possiamo che plaudere ad un'iniziativa che risponde in pieno allo spirito degli oldgamer, con una rivista ricca di approfondimenti e articoli interessanti. Buona lettura!

Il sito di Commodore Fan Gazette
Sfogliamo la rivista sull'Ogi Forum

AV 3x07 - L'Alba di un Nuovo Mondo

Titolo:
L'Alba di un Nuovo Mondo
Serie:
Archeologia Videoludica
Durata:
2 h
Pubblicato il:
17 marzo 2013

Se avete già letto da qualche parte il titolo di questo episodio, avrete già intuito che tratteremo un punto di svolta nella storia dell'Archeologia Videoludica. Siamo infatti lieti di portare all'interno dei vostri padiglioni auricolari il primo vero scontro tra home computer! Se infatti circa un anno fa ci schieravamo a favore di una o l'altra delle due console anglofone, questa volta decideremo in una lotta frarcheologicida all'ultimo bit se sposare la causa dei sangue blu o degli yankee della rivoluzione informatica dei primi anni '80, ovvero Sinclair ZX81 versus Commodore VIC-20, siori e siore! Prelibati bocconi per i fini palati di Italian Podcast Network!
 
Per lo scontro dell'anno abbiamo scomodato un vero specialista e cultore della casa di Cambridge, il prode cavalier Stefano "Pagan" Paganini in tutta la sua loquacità. Capitan Simone Pizzi passa dall'altra parte della barricata, pronto a saettare fuoco e fulmini pur di difendere il suo primo grande amore videoludico (e no, non riascolteremo per l'ennesima volta la sua triste storia d'infanzia), mentre ritroveremo volentieri uno sbadato quanto mefistofelico Marco "il Distruggitore" Gualdi. D'altro canto Peppe "Professor Jones" Scaletta, stavolta neutrale, vi sciorinerà la solita (interessante) solfa, laddove ad Andrea "Vintage" Milana è lasciato l'onere e l'onore di servirci un altro dei suoi entusiasmanti brani, questa volta dalle caratteristiche sonorità targate Sinclair! Il tutto coordinato da un sempre più spumeggiante Alex "Big A" Raccuglia, poliedrico mattatore dal look post-paninaro.
 
Questo episodio ha salutato l'arrivo di una grossa novità in casa AV, l'avvento della diretta! La puntata è stata infatti registrata domenica 10 marzo ed ha visto partecipare un nutrito gruppo di voi auscultatori. Stay tuned, tenete d'occhio i nostri social (in particolar modo la nostra pagina Facebook) per conoscere la prossima data e divertirvi prendendoci per il culo regalandoci i vostri preziosi contributi e ricordi. Dateci sotto col tastino play o cliccate uno dei numerosi numerosi link qua sotto. Poi adoperate uno dei soliti canali per lasciare il vostro commento. Una capatina sul forum di OGI è sempre ben accetta, sappiatelo. Su dai, schieratevi anche voi come ha fatto Guglielmino Startrecco ed iniziamo!
 
IN QUESTO EPISODIO
 
Un giusto bi-pre-embolo
 
Vogliamo subito farci del male? Ecco che il Prof. Jones inizia la sua dissertazione sugli home computer, riportandoci innanzitutto dove avevamo lasciato Jack Tramiel e la sua Commodore, in preda ai cuccioli (e che stiamo, a PETtinare bambole?), fino al concepimento del chip VIC, il cuore di quello che sarebbe divenuto il primo home computer a vendere un milione di esemplari nel mondo, il VIC-20. Cosa portò alla nascita del piccolo di casa CBM? Quando e a che prezzo fu commercializzato? Siciliana, non stanco, vi narrerà la storia del piccolo Lord Sir... Clive Sinclair, dal suo amore per la matematica ai lavoretti per arrotondare, fino ad arrivare alle sue numerosissime società ed i fantasmagorici prodotti che poi portarono alla nascita dell'elegante ZX81.
 
Colpo di gong iniziale
 
Comincia lo scontro fra pesi massimi, e toccherà a Simone Pizzi portare alta la bandiera del Commodoro. Già, perché ormai tutti sanno che il VIC-20 fu il suo primo computer, ormai tutti sanno del suo primo vero shock (con replay) natalizio e di quanto sia politicamente scorretto su questo argomento :) Le sue argomentazioni, i punti di forza del suo protetto elettronico e perché secondo lui il piccolo mostro beige uscì vincitore da questa prima guerra casalingua.
 
Avanti lo sfidante
 
Ma se conosciamo la caparbietà del Capitano, non possiamo non riconoscere la competenza in materia del suo rivale. Il Pagan porta in studio esemplari delle macchine Sinclair (per la gioia di chi ha assistito alla diretta video) e si butta in un'inverosimile difesa a spada tratta del mostriciattolo nero ZX81, con tanto di prove del reato e un'incontenibile voglia di averla vinta. Riuscirà il novello archeologo a difendere il suo pargolo dai tasti a membrana? La risposta a voi, magnifici ascoltatori. Scrivetecelocelo!
 
Dati alla manaccia
 
Torna al microfono Peppe Scaletta con una disamina sui numeri delle due macchine. In particolare, chi avrà vinto (perlomeno dal punto di vista economico) questo match sanguinario? Il campo di distorsione della realtà di Steve Pagan è piuttosto debole, a questo giro :) Inoltre, una ricca sessione di sfiziose curiosità sulle due macchine e rispettivi creatori, per chi non ne avesse avuto ancora abbastanza!
 
Quel Bar su Mêlée Island
 
Veramente esigua la sezione dedicata ai riscontri di voi ascoltatori, nonostante il successo riscontrato dalla scorsa scimmiesca puntata. Che siate diventati timidi tutto d'un botto? Così siamo costretti ad essere ridondanti! Din don dan! Dan don din! Meno male che ci sono i nostri numerosi nuovi followers in Tuittah!
 
Brani in questo episodio
Spectrum - Andrea "Vintage" Milanadalla raccolta Brainwaves del 2010
 
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Altri links

 

Addio Jack Tramiel

Questi giorni di Pasqua sono stati sicuramente felici per diversi motivi, ma purtroppo per tutti gli oldgamer hanno rappresentato anche un momento di tristezza: l'8 aprile si è spento infatti Jack Tramiel, papà di Commodore e di gran parte della nostra storia videoludica.

Sebbene da diverso tempo non fosse più parte integrante della scena, Tramiel ha rappresentato il fondamento di gran parte del moderno mercato videoludico e come tale lo vogliamo ricordare con una della sue frasi più celebri: "We need to build computers for the masses, not the classe".

Grazie Jack!

La biografia di Tramiel su Wikipedia
Se volete partecipare alla commemorazione, venite sul nostro Ogi Forum

Mostra Retro Commodore
20 novembre 2011 - Cronache di una giornata molto old

Domenica, 20 novembre 2011.

Una domenica come tante altre, di quelle che ti dici: "ecco adesso mi sveglio a mezzogiorno, che non ho una cippa da fare, che non ho fatto tardi ieri sera e forse 12 ore di sonno sono eccessive". Ma non importa, tanto è domenica.

Ma il buon Pizzi, sì Simone Pizzi, quello che assecondiamo nelle sue manie di conquista podcastiana in Archeologia videoludica e in un'altra miriade di trasmissioni via internet. Proprio lui, la sera prima mi dice: "domani c'è una fiera sul retrocomputing, in particolare il Commodore! Ci andiamo!?". Potrei dire di no, ma poi mi sguinzaglierebbe dietro la sua gatta mannara e Diosasolocosa potrebbe succedermi.




Cronache dal passato

La banda di Archeologia Videoludica è un fiume in piena: abbandonato per un momento il microfono, ecco prendere in mano la tastiera per regalarci una presa diretta dalla fiera Retro Commodore tenutasi in quel di Roma il 20 novembre 2011; grazie quindi alle parole di Marco "Il distruggitore" Gualdi preparatevi ad un tuffo nel passato che andrà a lambire addiruttura il mitologico Commodore 65. 

Buona lettura! 

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Link all'Ogi Forum
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Una riflessione sul nuovo Commodore 64

Vi avevamo già parlato del ritorno del Commodore 64 e di come questa notizia avesse colpito il nostro cuore di oldgamer, messo a dura prova dalle notizie circolanti su questa leggenda tutta bit e fantasia.

Diduz ci regala ora una disamina fra amore e ragione sulle motivazioni che potrebbero spingere al suo acquisto e un'analisi ragionata su quello che questa rinascita può significare in senso ampio. Buona lettura!

Link all'articolo
Link alla discussione sul forum
Link al sito di Commodore

C'era una volta... Amiga parte II

Concludiamo come promesso con la seconda parte questo viaggio nella memoria che ci ha portato a scoprire le origini (geografiche) della mitica Amiga; è stato un viaggio doloroso, ma necessario per scoprire come e dove quel sogno nacque.

Questa volta passeremo anche dall'Italia, sicuramente una delle patrie più amate per la macchina della mitica C, in luoghi avvolti da quell'aurea di amarcord che solamente le leggende sono in grado di donare.

Ringraziamo quindi Vaccaro per averci fatto da guida, nell'attesa che ci porti presto sulla macchina del tempo, alla scoperta di nuovi passaggi di quella che, in fondo, è la nostra storia...

Link alla discussione sul Forum
Link all'articolo - parte seconda
Link all'articolo - parte prima

 

La macC=hina del tempo - parte 2

Ora vi racconto un aneddoto. I chip designer e gli ingegneri Commodore erano un gruppo di autentici svitati. Chiunque abbia mai sentito parlare Randell Jesup, coder di Amiga DOS, non se ne meraviglierà. Ebbene, loro amavano farsi gioco della dirigenza e l'argomento principe cui si appigliavano erano i dossi rallentatori (speedbumps) vicino alle aree i parcheggio di West Chester.

Nei primi anni novanta misero in giro la voce secondo la quale questi dossi, facendo sobbalzare i camion che portavano via i computer completi, fossero la causa di distacchi dei chip dai socket e in genere di lesioni all'hardware. Ovviamente una sciocchezza, ma che fu ripresa di diverse riviste del settore e si diffuse un po' ovunque.

Ma torniamo alla geografia di Commodore. Se il cuore pulsante per il nord America era West Chester, quello per l'Europa era suddiviso quasi equamente tra Gran Bretagna e Germania.




C'era una volta... Amiga

Inauguriamo oggi una nuova rubrica con cui di volta in volta apriremo le porte del passato per andare a visitare e conoscere quella che è stata la storia del mondo dei videogiochi.

Il primo novello Virgilio in questo viaggio ad alto contenuto di amarcord è il nostro Vaccaro di Mezzanotte che ci porterà alle soglie della mai troppo rimpianta Amiga, facendoci visitare luoghi ed edifici dove il sogno nacque e poi si infranse.

Pubblichiamo quindi la prima delle due parti che compongono questo articolo, nella speranza che leggendole possiate portare la vostra mente ai tempi che furono, con quella sana dose di oldgamer che contraddistingue ognuno di noi.

Link all'articolo
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La macC=hina del tempo - parte 1

Oggi vi porto a fare un giro, sebbene virtuale, in un passato non troppo remoto. In quel passato non esisteva solo Windows, che allora nemmeno era un sistema operativo. Linux era un kernel con soli due o tre anni di vita e le distribuzioni GNU/Linux si contavano forse sulla punta delle dita, di una mano.

Era il 1994. Io avevo diciotto anni, ero in quarta liceo scientifico e passavo le serate davanti al mio fido 80286 di AMD, a giocare a titoli quali Winter Challenge, Falcon 3.0 e Sindycate, convinto che il futuro dei computer fossero solo i PC.

Questo per invidia: invidiavo i miei amici con Amiga. Amiga era davvero una macchina spettacolare e lo è ancora oggi. Una macchina che si vede esser fatta da gente che ama il proprio lavoro. Quando usavi Intuition, l'interfaccia grafica del sistema operativo di Amiga, ti rendevi conto di esser di fronte al lavoro di menti geniali. Allora Internet non era ancora accessibile a tutti come oggi (digital divide odierno, escluso), quindi non sapevi chi ci fosse dietro.

Oggi lo sappiamo: Jay Miner, Dave Needle, R.J. Mical, Dale Luck, Dave Haynie, Carl Sassenrath (di questo tratteremo diffusamente in altro articolo) e tanti altri.