Ans di Portal Games analizza un titolo per il mercato mobile molto apprezzato edito da una azienda di Hong Kong la Sixjoy, famosa in soprattutto sul mercato asiatico.
Il gioco è un Tower Defence genere che prevede l'utilizzo di trappole e accorgimenti per difendere la propria torre o fortezza dagli invasori. La particolarità è che questa incarnazione ci vedrà nei panni insoliti della progenie del male, esseri mostruosi oppressi dalla mavalgità degli umani, e capiterà qualche volta di doverci difendere proprio dalla nostra razza umana.
Il gioco è caratterizzato da uno stile cartoonesco che contribuisce ad aumentare l'ilarità delle situazioni e gli dona un stile proprio che gli permette di distinguersi, inoltre è prevista anche una modalità PvP con cui potremo sfidare altri utenti da tutto il mondo.
All'interno del team di questa multinazionale asiatica lavora anche una sviluppatrice italiana, Enrica, di cui nel video trovate l'intervista nella quale ci racconta alcuni aspetti del gioco, sviluppi futuri e come sia giunta a lavorare in questa azienda di Hong Kong.
Se a Jules Verne avessero mostrato una versione del suo Giro del mondo in 80 giorni trasformato in un libro-game e adattato per essere giocato su tablet, il grande scrittore avrebbe dapprima sorriso divertito, ma poi ne sarebbe rimasto affascinato. E ne avrebbe avuto ben d'onde, visto che si sarebbe trovato tra le mani un signor gioco! Lo stesso gioco che noi fortunati uomini e donne del futuro possiamo acquistare per pochi euro per le nostre piattaforme iOS e android (NOTA: il gioco è ora disponibile anche su PC/MAC).
80 Days è la riproposizione videoludica delle avventure del gentleman inglese Phineas Fogg e del suo devoto servitore Passepartout, impegnati nel tentativo di girare intorno al mondo e di tornare a Londra in meno di tre mesi. Lo scopo del gioco è quindi palese: aiutare i due avventurosi a raggiungere la loro destinazione in tempo utile per vincere la scommessa. Ma, come si dice, "l'importante è il viaggio e non la destinazione" e 80 Days ne è l'esempio lampante.
Strutturato come un'avventura a bivi ibridata con elementi da gioco da tavolo, il gioiellino targato inkle è basato quasi esclusivamente su un'interazione di tipo testuale. Al di là degli spostamenti sulla mappa, infatti, il giocatore può intervenire sugli eventi esclusivamente affidandosi alle generose descrizioni che il gioco gli sciorina davanti agli occhi in ogni occasione: durante un viaggio in treno, nell'intimità della propria stanza d'albergo, tra le viuzze di un suk arabo... tutti luoghi ricostruiti semplicemente con descrizioni testuali. Di tanto in tanto il testo si interrompe e al lettore (che di fatto "interpreta" Passepartout) si richiede di scegliere fra una o più opzioni, vaghe quel tanto che basta da non dare un'idea precisa di quel che accadrà poi. E le diramazioni sono innumerevoli: un tranquillo viaggio in nave si trasforma in un giallo alla maniera di Agatha Christie, la carrozza di un treno espresso fa da sfondo a un match clandestino tra il fido valletto e un campione di pugilato, una passeggiata al chiaro di luna fa sbocciare amori proibiti... Al giocatore, con un tocco di dito, è dato un grande potere. Ma anche una grande responsabilità: l'impossibilità di salvare e ricaricare rende ogni decisione definitiva, con tutti i pro e i contro che ciò comporta.
Come si diceva, il viaggio è importante, ma non è tutto, suvvia. Anche la destinazione ha la sua rilevanza, per cui è necessario pianificare bene i propri spostamenti (considerando anche gli imprevisti che sicuramente capiteranno) al fine di portare il dinamico duo all'ombra del Big Ben in tempo per il tè delle cinque e per vincere la scommessa. Si parte da Londra con un budget di 4000 sterline e una valigia in cui disporre qualche effetto personale e qualche souvenir (da vendere a caro prezzo nei mercati all'altro capo del mondo). Esplorando le città e parlando con vari personaggi è possibile scoprire quali mezzi connettono un paese all'altro, aprendo così nuove vie verso Est (attraverso più di 100 location). E se si pianifica, bisogna pianificare bene, dato che i biglietti costano e non sempre i treni partono quando farebbe più comodo (a meno che...).
L'impianto di gioco è davvero semplice, tutto sommato, ma la miriade di differenti variabili che si possono incontrare durante le partite lo rendono un gioco dall'alto tasso di rigiocabilità. A ciò contribuisce l'innegabile fascino che trasuda da ogni dettaglio. I testi composti da Meg Jayanth sono impeccabili; forse un po' prolissi, ma capaci di illustrare scene molto evocative. Le illustrazioni, semplici ma al contempo dettagliate, ben trasmettono lo spirito dinamico di questa corsa contro il tempo. L'interfaccia è molto asciutta, in pieno stile "app", ma ben si sposa con tutto il resto. Le musiche, non moltissime, si fanno apprezzare specialmente nelle schermate di spostamento grazie al loro ritmo incalzante.
Ma la cosa che più affascina di 80 Days è che non si tratta di una mera trasposizione del romanzo di Verne in versione videogame. È, piuttosto, una rilettura in chiave steampunk di tale opera, con tanto di trame e intrighi che arricchiscono il mondo di gioco e lo rendono lontano e misterioso quasi quanto i mondi narrati da Verne dovevano apparire lontani e misteriosi agli occhi dei lettori del Giro del mondo. Macchine volanti a energia atomica, hovercraft a vapore, gilde alchemiche, sette segrete... ogni tratta del viaggio verso Londra può nascondere dei piccoli dettagli su una realtà a cui il giocatore non potrà mai avere piena conoscenza e che per tale motivo diventa tremendamente coinvolgente e appassionante.
Certo, 80 Days ha anche i suoi difetti: una generale prolissità, l'assenza di un feedback più chiaro riguardo all'evoluzione di Passepartout e un endgame poco soddisfacente causa mancanza di un bel riassuntone con tutte le imprese compiute da Mr. Fogg e compagno d'avventure (questi ultimi due davvero fastidiosi, perché basterebbe poco per dare un po' di soddisfazione in più al giocatore).
Rimane però indubbio che giochi convincenti e divertenti come questo dimostrino quanto il genere dell'Interactive Fiction abbia ancora molto da dire nell'universo videoludico odierno. Le possibilità offerte dalle nuove piattaforme non chiedono altro che essere sfruttate a dovere e la inkle, che tra i suoi fondatori ha Jon Ingold (famoso autore d'IF non commerciale), si sta ritagliando un ruolo di tutto rispetto con prodotti di prima qualità: al momento 80 Days è la sua punta di diamante, ma se queste sono le premesse non c'è dubbio che in futuro se ne vedranno ancora delle belle.
PS. La versione per computer è stata ottimamente realizzata dallo studio Cape Guy utilizzando l'engine Unity, ormai un pilastro delle produzioni indie (e non solo). Aspetto e meccaniche di gioco sono gli stessi della versione mobile (con qualche piacevole abbellimento), ma inkle ha approfittato di questa occasione per aggiungere 20 città esplorabili (assieme a mete più "esotiche") e circa 100.000 parole di testo (che danno vita, tra le altre cose, ad almeno due nuove sottotrame). Tutte le qualità dell'originale si confermano anche su desktop/laptop, anche se bisogna dire che la versione per smartphone rimane quella concettualmente più fedele allo spirito "on the road" di 80 Days. Ma si tratta solo delle considerazioni di un romantico...
Disponibile su GOG, Steam e Green Man.
Questa recensione fa parte del Ciclo Inkle Studios.
Superate le insidie delle infernali Shamutanti Hills e lasciatasi alle spalle la caotica città portuale di Kharé, l'eroe continua il proprio viaggio verso la fortezza di Mampang, dove l'attende l'ambita Corona dei Re e il suo custode, il crudele Arcimago. Ma prima di giungere a destinazione, il nostro paladino dovrà attraversare indenne il deserto delle Baklands, dove lo attendono, striscianti e letali, i sette serpenti inviati dal suo spietato antagonista.
Sorcery! per iOS e Android è laa riproposizione in forma digitale dell'omonima serie di libri-game scritta da Steve Jackson all'inizio degli anni '80 (e nota in Italia con il titolo Sortilegio). Così come la versione cartacea, il videogioco si articola in quattro episodi: i primi due sono già disponibili da qualche tempo e la data d'uscita del terzo capitolo è imminente: 23 aprile 2015.
Sorcery! 1 e 2 sono titoli di assoluto prestigio: grafica accattivante che richiama i giochi da tavolo fantasy, sonoro e musica ben curati, sistema di gioco impeccabile, ma soprattutto testi scritti con maestria e un'infinità di bivi e situazioni diverse che rendono ogni partita diversa dalla precedente.
E tutta questa qualità (e forse anche di più) è più che scontato attendersela anche per Sorcery! 3 - The Seven Serpents. Al timone di questa conversione c'è infatti ancora una volta la Inkle, software house recentemente salita agli onori delle cronache per l'ottimo 80 Days e specializzata nella creazione di avventure testuali "moderne".
L'attesa si fa già snervante!
Il nome di Sherlock Holmes è ormai legato ad una lunghissima lista di trasposizione videoludiche, ma ce n'è una in particolare che, per quanto poco conosciuta, è sicuramente nel cuore di tutti gli oldgamer: si tratta dei tre capitoli di Sherlock Holmes: "Consulting Detective", ideati nei primissimi anni '90 da ICOM Simulations. La serie, che si compone di 9 casi diversi, ha una sua importanza nella storia dei videogiochi per essere uno dei primi titoli a fare un uso massiccio dei filmati in full motion video e per utilizzarli come elemento centrale del gameplay.
Si parla ovviamente di uno dei primissimi usi di video con attori reali, con un'implementazione tecnica che oggi ci appare ridicola (per risoluzione, interlacciamento, numero di colori a schermo, ecc.), ma che all'epoca sbalordiva e prometteva un raggiante futuro di "film interattivi".
I tre giochi originali uscitono su FM Towns computer, DOS, Apple Macintosh, Amiga CDTV, TurboGrafx-CD e Sega CD. Furono poi ripubblicati nel 1999 su DVD.
È invece di qualche tempo fa un interessantissimo restauro del primo volume della trilogia, ad opera di Zojoi, la nuova società fondata da Karl Roelofs e Dave Marsh, due veterani dell'industria già dipendenti della ICOM Simulations.
Di loro ci siamo occupati recentemente per trattare l'interessantissimo remake di Shadowgate approdato su Kickstarter.
Il restauro comprende i tre casi del primo volume: The Case of the Mummy’s Curse, The Case of the Tin Soldier e The Case of the Mystified Murderess.
Tutti i FMV (circa 30 minuti a episodio) sono stati completamente restaurati (nei colori e nella risoluzione e non sono più interlacciati), con una resa finale assolutamente apprezzabile.
Tuttavia la novità più significativa credo sia l'introduzione dei sottotitoli in inglese che, assenti nelle edizioni originali, all'epoca hanno seriamente limitato la diffusione della trilogia qui in Italia.
La nuova edizione è disponibile per PC, iOS, Android, e MacOS.
Dopo tanti rumors alla fine è arrivato. Mi sto riferendo al set top box di Amazon, un dispositivo android orientato allo streaming di contenuti presenti su internet; con questa mossa l'azienda guidata da Jeff Bezos entra a gamba tesa nei nostri salotti con un prodotto che si pone in diretta competizione con altri dispositivi, quali il fortunato chromecast ma anche con la apple tv e roku, un player da salotto particolarmente in voga negli Stati Uniti.
Tuttavia al contrario di questi ultimi, l'Amazon fire TV (questo è il nome del dispositivo), strizza l'occhio anche al settore gaming, e quindi per quanto concerne l'ambito videoludico si aggiunge a dispositivi come gamestick e OUYA.
Fire TV a dispetto dei concorrenti vanta però un hardware di tutto rispetto: un processore qualcomm quad-core krait 300 con una frequenza di lavoro di 1,7 Ghz ed una gpu qualcomm adreno 320 per quanto riguarda il comparto grafico, 2 GB di ram e 8GB di storage.
Tuttavia non è questa l'unica differenza che contraddistingue il nuovo set top box di amazon da OUYA: mentre quest'ultima ha infatti puntato su una libreria di giochi prevalentemente indie, Amazon invece sembra preferire un altra strada, in primis con una divisione interna per lo sviluppo di giochi dedicati, Amazon game studios, e poi stringendo accordi con attori del settore del calibro di EA, SEGA, DISNEY, GAMELOFT.
Ciò detto, il gaming non è comunque il target principale di questo dispositivo, tanto che il pad si comprerà a parte ad un prezzo di 40$, mentre il prezzo del fire invece è di 99 $ (nd al momento l'arrivo in Europa non è ancora dato per certo).
Questo conferma comunque l'interesse da parte dei produttori nel gaming su android: da una parte amazon che investe e stringe accordi per offrire ai propri clienti un catalogo di giochi che sicuramente andrà ad aumentare, OUYA che recentemente ha deciso di scorporare il proprio store dalla propria mini console in modo da poter essere installato su altri dispositivi, nonchè la sempre maggiore attenzione che google rivolge al gaming per la propria piattaforma.
Nel Play Store Android (disponibile gratuitamente) è presente una versione non ufficiale di Dune II, RTS del 1992 sviluppato dai Westwood Studios per DOS, Amiga e Mega Drive.
Ispirato al romanzo di fantascienza Dune di Frank Herber, nel gioco, ambientato nel pianeta Arrakis, dovremmo impersonare una delle tre fazioni Atreides, Harkonnen o Ordos, alla ricerca della preziosissima Spezia. E' il momento di guidare le vostre truppe a colpi di touch!
Ci eravamo fatti cogliere a tal punto dall'entusiasmo per l'arrivo su iOS di The Last Express che quasi ci dimenticavamo di segnalare un'altra chicca venuta dal passato e sbarcata su dispositivi mobili (Android).
Trattasi dell'inossidabile Another World, vero "giocone" firmato Eric Chahi, che con le sue atmosfere fuori dal mondo ha catturato le attenzioni di un'intera generazione di giocatori. E adesso spera di sedurre anche i giovani smanettoni armati di telefono di ultima generazione.
Link per il download (a 3,99 dollari)
L'OGI Forum è sempre aperto alle vostre sagaci osservazioni
Dire che oramai sta diventando una piacevole abitudine potrebbe quasi essere una bugia, vista la frequenza e la ripetitivtà dell'offerta; fatto vuole che ci troviamo di fronte all'ennesimo humble indie bundle che nel pacchetto stavolta propone Anomaly, EDGE, Osmos e World of Goo (se battete l'offerta media).
Il tutto compatibile con Android, cosa che è probabilmente la novità più eclatante a questo giro; se fra un bundle e l'altro dovesse avanzarvi qualcosa, ricordatevi anche delle esangui casse di Oldgamesitalia.
Il sito di OldGamesItalia è attualmente "in letargo". Nuovi contenuti saranno aggiunti con minore regolarità e con possibili lunghe pause tra un articolo e l'altro.
Il forum rimane attivo, ma meno legato al sito, e gli aggiornamenti riguarderanno principalmente le sezioni di IF Italia e della versione italiana del Digital Antiquarian e del CRPG Addict.
Grazie a chi ci è stato vicino nei vent'anni di attività "regolare" di OldGamesItalia, a chi ha collaborato o a chi ci ha soltanto consultati per scoprire il mondo del retrogaming. Speriamo di avere presto nuove energie per riprendere un discorso che non vogliamo davvero interrompere.
Grazie, OGI. Arrivederci!
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